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Mi piace lavorare la sera. Anche se è stancante, anche se mi salta la cena. Mi piace uscire dal lavoro quando la notte è fondente come il cioccolato, passare qualche ora in compagnia di amici, vecchi o nuovi, e poi tornarmene a casa quando l'oscurità è macchiata dal chiarore di un nuovo giorno. I miei passi rimbombano solitari e ritmati, uno dopo l'altro. Ogni tanto rallentano, si fermano per lasciarmi contemplare qualcosa, o semplicemente cercare una sigaretta, e poi riprendono. Il sole sta sorgendo anche stavolta, mentre cammino verso casa. Nonostante io sia figlia della notte, è la parte del giorno che preferisco. C'è qualcosa in quel momento che sta nel mezzo che ha un potere incredibile. La città è anche più bella a quell'ora. Camminando per le strade deserte a quell'ora, puoi sentire la sveglia di qualcuno suonare da una finestra aperta; puoi sentire il profumo del pane e dei croissant freschi che ti si infila da qualche parte, tra le narici, lo stomaco e il cervello; puoi vedere così tanti uccelli nel cielo e sull'asfalto, che quei pochi esseri umani che non sono nelle loro gabbie, sembrano ospiti di un mondo alato che non è il loro; puoi ascoltare i rumori di chi sta già lavorando, sbirciare da una finestra e vedere una donna con gli occhi stanchi che prepara un caffè in silenzio lasciandosi svegliare dalla brezza di un giorno che nasce; puoi vedere la città nuda, prima che venga coperta dal marasma di persone, quando l'aria è tersa come in nessun altro momento della giornataPosso quasi vedere i miei pensieri camminare al mio fianco. E la vita sembra così bella in quel momento, le persone sembrano così piccole, i problemi così stupidi, e l'idea di attraversare la vita senza avere progetti speficici, nemmeno poi così folle.
E la cosa affascinante è che tutti questi pensieri, queste sensazioni, perfino queste vibrazioni che la terra mi manda, hanno modo di esistere solo e soltanto in una zona crepuscolare, in bilico tra luce e oscurità, quando, per un istante, si ha un perfetto equilibrio tra il maschile e il femminile, il bene e il male, lo ying e lo yang. Poi, la magia si rompe, quei pensieri per un attimo congiunti, si separano bruscamente; alcuni ammantati dalle tenebre, altri bruciati dalla luce. E la realtà riprende spessore. Ma è stato bello. Lo è sempre.
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