Magazine Cinema
Lopushansky firma The Ugly Swans (2006) all’età di 59 anni ritornando ai temi così cari abbandonati nel lontano ’89, data in cui girò Posetitel muzeya al quale l’inizio di questo film sembra strizzare l’occhio: un treno che avanza nella notte buia illuminata improvvisamente da fuochi sparsi nella campagna circostante. L’aggancio non solo con il film appena citato, ma anche con il resto della sua filmografia, è la costante rappresentazione di ambienti che sovrastano l’uomo obbligandolo ad un’esistenza ancora più misera di quanto gli toccherebbe. Più che di post-nuke per questo regista è lecito parlare di post-mankind poiché il suo obiettivo affonda il coltello sui residui di humanitas piuttosto che concentrarsi sugli aspetti fantascientifici.
Peccato che in Gadkie lebedi questo affondo non pare interessare troppo a Lopushansky che preferisce articolare l’opera su corposi dialoghi esplicativi in cui la sua regia si svaluta leggermente venendo intrappolata all’interno di ordinari campi/controcampi. Addendum negativo è quella classica sensazione di “giri a vuoto” che Viktor Banev suggerisce a causa di una preponderanza data ai fatti in superficie – gli Aquatters, i bambini, il clima – dai quali non si ricava niente che non viene già detto, piuttosto che la componente sottotestuale – la paura degli umani verso quegli strani esseri che sfocia in un massacro, la sottomissione dei bimbi di fronte a una forma di potere – da sempre il miglior combustibile per camminare nel film.
Certo certo, l’ambiente ricreato sul set è una goduria per gli occhi con quel costante e straniante alone rosso che aliena la cittadina. Esteticamente la pellicola viaggia che è un piacere e non riesco nemmeno a immaginare lo sforzo immane di recitare e riprendere tale atto sotto un diluvio che avrebbe fatto invidia a Noè, tanto che in una scena vediamo due attori pranzare in un ristorante completamente allagato (citazione a Dead Man’s Letters, 1986). Guai, poi, a dimenticare i costumi degli Aquatters fatti di un’inquietante semplicità e fortunatamente allontanati da un qualsiasi spiegazionismo, tuttavia da un regista al top della maturazione e con una formazione e un curriculum alle spalle di tutto rispetto credevo e speravo in un’opera migliore.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn
Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Luci e ombre di Calabria
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle... Leggere il seguito
Da Luz1971
CULTURA, LIBRI -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA -
Jurassic World - senza spoiler
Comprate il biglietto. Entrate in sala. Appena si spengono le luci spegnete il cervello. Non chiedete. Non pensate. Non dubitate. Allora Jurassic World sarà un... Leggere il seguito
Da Flavio
CINEMA, CULTURA, FUMETTI, LIBRI -
Anteprima: So che ci sei di Elisa Gioia
So che ci seidi Elisa GioiaPrezzi Cartaceo: € 18,50 Ebook€: 9,99Pagine 406Pubblicato a giugno 2015ISBN 978-88-566-4445-6C’è qualcosa di peggio che essere tradit... Leggere il seguito
Da Madeline
CULTURA, LIBRI