È da poco stato rilasciato un video-documentario sugli avvistamenti di A.Urzi che ha addirittura vinto il premio di “miglior video autentico in un documentario” rilasciato dal prestigioso International UFO Congress EBE Award, una associazione che vende DVD e gadget di ogni tipo inerenti l’ufologia (l’ultimo DVD del 20° anniversario costa solamente 299 dollari, tasse escluse).
Il contenuto del video è per stomaci forti. Nel calderone, oltre alle interviste di rito, c’è un pò di tutto: Aerei in fase di atterraggio/decollo con luci di posizione accese, palloncini commemorativi, lanterne cinesi, la Luna, e i famosi UFO metallici o, per meglio dire, di ottone.
Infatti mi volevo soffermare su questi ultimi perchè il trucco per realizzarli è davvero semplice, nonostante diversi “esperti”, tra cui il suo amico Giuseppe Garofalo, si ostinino nel difendere la versione di genuinità del prodotto “Urziano”:
Nel documentario di UfoTv si vedono Urzi e Garofalo che “analizzano” assieme l’oggetto al computer:
Finalmente riusciamo a capire in cosa consistono queste approfondite analisi. Si tratta di un semplice fermo immagine con il dito indice di Urzi che ne risalta la circonferenza, più qualche filtro applicato con un programma di fotoritocco, a voler dimostrare, forse, che l’oggetto è reale e non un fotomontaggio. Come ben sapete una analisi del genere non è assolutamente ammissibile. Non serve a nulla aggiungere filtri o modificare l’immagine se non a creare false prospettive e degradare l’immagine stessa. La perizia và eseguita senza alterare nessuna caratteristica del materiale a disposizione.
Queste persone non sono esperte e non garantiscono la genuinità delle analisi effettuate. Vi ricordate il famoso UFO di Pordenone? Ingegneri, fisici, esperti di montaggio avevano dichiarato il video assolutamente autentico perchè le immagini dei frames coincidevano con il “footage” dell’ufo. Addirittura qualcuno si è spinto più in là ipotizzando che gli E.T provenivano dalle Pleiadi (forse lo avrà intuito dall’accento?). Bhe ci sono cascati tutti. Perchè i veri esperti di fotomontaggio e grafica digitale sono quei quattro ragazzi che il video l’hanno realizzato e che conoscono alla perfezione il programma, nel caso in questione Adobe After Effect, e sanno come realizzare un falso oggetto volante per l’industria cinematografica. Chi se non loro potrebbero essere in grado di smascherare un video amatoriale come quello di Urzi con un semplice reverse engeneering?
Si accorgerebbero subito che nei video di Urzi non è stato utilizzato alcun software conosciuto tra quelli attualmente in commercio, quindi i casi sono due: O si tratta di un vero disco volante oppure di un oggetto molto somigliante che però non vola.
Ho chiesto gentilmente a Paolo Bertotti, fotografo e fototecnico professionista da 23 anni nonchè creatore del blog Photobuster e collaboratore C.I.S.U. (Centro Italiano Studi Ufologici), alcuni consigli in merito al video in questione e a tutti quelli simili, laddove non si tratti di lanterne cinesi o aerei commerciali illuminati dal tramonto.
Piccola chicca: Pare che immediatamente dopo la realizzazione del filmato datato 21 Maggio 2009 si sia inanellata una manifestazione mistica dietro l’altra, con la guida spirituale di Urzi (G. Bongiovanni) che sanguinava dalle stimmate.
Il video non è più disponibile in base alla violazione del copyright di Premiere Radio Networks inc. e Linda Stunell.
Adesso analizziamo assieme a Paolo Bertotti la sequenza di immagini.
-I toni oggetto sono uguali ai toni della finestra (parte nera sopra)
-I riflessi sulla parte inferiore dell’oggetto non sono compatibili con la zona fotografata: ci sono dei riflessi di lampadine (punti gialli), e di una zona scura (l’interno della casa di Urzi), mentre ci si aspetterebbe di veder riflesso il panorama cittadino, con case e caseggiati della zona dove abita Urzi (se avessimo dei files ad alta risoluzione sono certo che i particolari si noterebbero ancora di più….magari riuscendo ad intravedere Urzi riflesso)
-La messa a fuoco è compatibile con un oggetto estremamente ravvicinato.
Il trucco l’ ho spiegato qui, ed è molto facile da riprodurre! (video a fondo pagina).
La strumentazione impiegata per realizzare il trucco
Urzi fotografa bottoni e pomi d’ottone appoggiandoli alla sua finestra di tipo Velux. Bisogna quindi procurarsi una lastra di vetro molto pulita a meno che tu non abbiate già una Velux in casa)
Sperimentate varie distanze focali (grandangolo, zoom, tele etc) per ottenere il più possibile una messa a fuoco realistica. Non includete nell’inquadratura punti di riferimento fissi.
Utilizzate preferibilmente il trucco con poca luce, al tramonto ad esempio, evitando che si rifletta qualcosa di identificabile sul pomolo d’ottone
(ad esempio mettendo un telo nero sotto, o coprendo te stesso con il telo).
Credo che a questo punto ci sia ben poco da aggiungere anche se a volte le conclusioni possono deludere le aspettative di qualcuno. Non basta sbufalare il fake, come avanzato da diversi difensori di Urzi, perchè bisognerebbe dimostrare innanzitutto che le nostre contestazioni sono inesatte. Bisognerebbe cioè dimostrare che le due luci riflesse non provengano dall’appartamento di Urzi, che il riflesso del Sole non provenga dalla parte inferiore, che il video sia stato realizzato senza il vetro di mezzo, che le dimensioni siano compatibili a quelle di un disco volante (“al siento per siento”). Il video è palesemente un fake realizzato però con un tocco artistico-casereccio, stile Caponi, e spacciato come un segno di fratellanza cosmica da Urzi. Ricordiamo anche che è davvero singolare come gran parte degli avvistamenti avvenga dalla finestra del suo Loft e sono pienamente convinto che l’affare U.F.O faccia parte di un mercato in forte espansione di facile presa.
La risposta di Garofalo in merito alle analisi effettuate sui video di Urzi è piuttosto spocchiosa ma vale comunque la pena ricordare perchè sia stato giudicato autentico dalla controparte:
Ma che razza o sottospecie di risposta è questa, sii serio, tecnico, portate le prove analitiche, se ne siete capaci, di chiacchiere sono strapieni i forum, le chat e i Blog… in alcune occasioni… Sii sincero con te stesso, chiunque tu sia… non si vede un bel niente, visto che è stato dimostrato che non c’è filo, è un difetto d’ottica della luce solare che entra nelle lenti, poichè L’Oggetto è altamente riflettente, crea dei fuochi, si chiama Lens Flare… documentati , studia, di pagliacci è pieno Internet, tu sei uno dei tanti, mio caro Signore Anonimo.
Ringrazio pubblicamente Giuseppe per queste delucidazioni che purtroppo non mi hanno convinto in pieno.