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The Verdict di Lumet...

Creato il 28 maggio 2014 da Omar
The Verdict di Lumet...Frank Galvin ha un passato da avvocato brillante, ma vittima di penose circostanze familiari si è dato all'alcool riducendosi a non poter più difendere alcuna causa in tribunale; vivacchia quindi come «cacciatore di ambulanze», ossia facendosi attribuire la causa di piccoli incidenti cercando di vincerle per vie pacifiche in cambio di modeste parcelle. Il resto del tempo lo trascorre nei bar o a giocare a flipper assieme a un'accolita di vecchi amici tranquillizzanti. Ma quando gli casca un caso importante tra capo e collo, l'afflato di giustizia primigenio risorge in lui, redimendolo.Con questo film del 1982 il grande Sidney Lumet ritornò al tema tribunalizio degli esordi (porta la sua firma infatti l'indimenticato La parola ai giurati del 1957) ma Il verdetto, oltre a restituirci integra la peculiare capacità del regista di fondere suspence e analisi sociale, è anche un ottimo esempio di cinema professionale, confezionato secondo i dettami dell'intrattenimento di Hollywood senza che questo comporti alcuno scotto in termini d'impegno autoriale. Reduce da il Principe della città, dove affrontava il (mal)funzionamento della polizia americana (l'aveva già fatto con Serpico, e con Quinto potere gli strali erano passati tutti contro mamma-Tv), il regista torna a prendersela con i medici, i magistrati, gli avvocati e gli uomini di chiesa, bersagli sgraditi al grosso dell'opinione pubblica americana che contesta i privilegi di certe corporazioni, nelle cui mani è il potere. E il film è obiettivamente intenso - al di là di certe semplicistiche accuse al sistema - per il merito congiunto del grande drammaturgo e sceneggiatore David Mamet, che forgia bei dialoghiThe Verdict di Lumet... tesi, di attori di prima classe (un Newman assolutamente in parte, credibile nel ruolo di sconfitto di valore, ma anche una brava Charlotte Rampling, qui decorativa al punto giusto) nonché appunto per la mano esperta del cineasta, che sino a poco prima della sua scomparsa ha battagliato senza perdere un'oncia del suo sguardo lucido (si veda il magnifico Onora il padre e la madre) regalandoci gioiellini di cinema. Una certa sommarietà psicologica e minuscole incongruenze narrative vengono sicuramente giustificate dalla robustezza della messinscena, che punta parecchio sull'ambientazione autunnale, sugli interni old-fashion di Boston, sui concisi ritratti e sulla bella, bellissima tensione del processo finale.WebRepcurrentVotenoRatingnoWeight

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