L’industria discografica è un’attività da sempre caratterizzata da dinamicità e continuo rinnovamento, almeno così sembra essere agli occhi dei profani. In realtà, etichette, planning, piani pubblicitari e burocrazia sono all’ordine del giorno, e dietro ad un evento musicale stanno mesi di pianificazione e delle tappe obbligatorie per cui un cantante, o un musicista, deve passare.
Tutto ciò fino a quando Beyoncé Knowles ha pubblicato la settimana scorsa un semplice e spiazzante post su Instagram dalla descrizione “Surprise!” con cui ha annunciato l’uscita di un suo nuovo album, The Visual Album.
Quello che per Beyoncé è il quinto album in studio, è stato per il pubblico una sorpresa a tutti gli effetti: nessuna notizia, nessun preavviso, nessuna pubblicità. Non solo. L’album è un insieme di singoli che però, a differenza di qualsiasi altro disco musicale, punta proprio sulla carica dell’insieme, essendo le tracce come un continuum e un racconto.
“Visual Album” è composto da 14 canzoni e 17 video – è un cd visuale a tutti gli effetti, i video sono la parte del leone e il tema portante – registrato nelle capitali mondiali in collaborazione con molti artisti tra i più quotati della scena internazionale: il compagno Jay-Z, Frank Ocean, Drake.
Record di vendite nei primi giorni di uscita dell’album, con 365000 copie vendute nel giorno di uscita solo negli Stati Uniti – superando se stessa e il suo record personale di 4 -, Beyoncé ha creato un grosso impatto e probabilmente un grande cambiamento a livello della produzione musicale, riuscendo ad avere un disco di altissima qualità senza essere legata alla parte di comunicazione stretta – giornalisti, pierre, pubblicità. E facendo un boom di vendite.
La motivazione era creare un canale diretto tra sé e i fan, un album pronto per il pubblico e senza alcun mediatore di marketing.
Insomma, che Queen Bee abbia lanciato una bomba pronta per esplodere e a portare un nuovo modo di fare musica, è sicuro.