Le premesse sono le stesse che ho fatto quando ho scritto di questa serie da altre parti, chi ha la pazienza e la voglia di leggere non si aspetti l'obiettività. "The Walking dead" è ormai un appuntamento imperdibile a casa nostra, l'unico telefilm che riesce a farci rimanere alzati fino ad un orario che durante la settimana è considerato quasi da suicidio, una passione televisiva nata quasi sorprendentemente, visto il mio terrore atavico per gli zombie, alla prima stagione che non accenna a diminuire. Terminato il preambolo, due parole due sulla terza, attesissima stagione cominciata lunedì sera.
"...fine, but if you're going to stay, this isn't a democracy anymore..."
Li ritroviamo dopo aver trascorso l'inverno a nascondersi di casa in casa ed a ammazzare più zombie possibili.
Sono cambiati, tutti.
Ce ne rendiamo conto immediatamente, in un prologo in cui non viene pronunciata una sola parola, ma dove la tensione è palpabile.
Sono certamente più uniti, la fiducia in Rick è incrollabile, persino Carol ora dura e determinata ammette che Shane "non li avrebbe mai portati fino a dove sono arrivati ora".
Non ci sono più dubbi nè scrupoli morali, Herschel che voleva "curare gli zombie" è soltanto un ricordo lontano, perchè c'è la certezza che l'obiettivo può essere uno ed uno solo: sopravvivere il più a lungo possibile, e per sopravvivere bisogna "combattere i morti e temere i vivi".
Quello di lunedì, al solito, è stato un episodio senza respiro, che promette una stagione cupa e piena di azione, e che, soprattutto, ci ha lasciato con tantissime domande:
cosa ne sarà di Lory, a cui per la verità auguriamo una morte lenta e dolorosa, ormai in procinto di partorire, ed essendo, come tutti, infetta, partorirà uno zombie? Dove stanno andando Andrea, apparentemente malata, e Michionne? Herschel ce la farà nonostante la tremenda amputazione?E soprattutto, gli altri ospiti umani della prigione saranno ostili o no??
Attendiamo risposte ed imperdibili colpi di scena con impazienza.