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The Walking Dead Season Two: Episode One – All That Remains | Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 18/12/2013

Cover The Walking Dead: Season Two

Mobile - PC - PS3 - Xbox 360 Pegi 18 TESTATO SU
PC

Genere: ,

Sviluppatore: Telltale Games

Produttore: Telltale Games

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 17/12/2013

VISITA LA SCHEDA DI The Walking Dead: Season Two

Pro-1Clementine è un personaggio fantastico... Contro-1... A differenza di chi gli sta attorno!

Pro-2Ottimo comparto sonoro Contro-2Gameplay scialbo ed episodio tutt'altro che memorabile

Pro-3Scorci di location di sicuro impatto Contro-3Si parte, di nuovo, solo con l'Inglese?

Il 2012 è stato probabilmente l’anno in cui il team Telltale Games è entrato anche nelle teste di chi non aveva mai sentito nominare questo studio di sviluppo. È difficile scriverlo, ma è stato così; non sono bastati i vari Sam & Max, i Wallace & Gromit, così come i Tales of Monkey Island, I Puzzle Agent, tanto meno i CSI sviluppati per Ubisoft, ma è bastata una sola serie di The Walking Dead a mettere il nome “Telltale Games” sulle bocche di tutti, o quasi. Questo fa capire il fenomeno che i fumetti e la serie TV hanno scatenato in tutto il mondo, così come l’ostentata superficialità di una grossa fetta dei così ingiustamente definiti “gamer” di oggi. Non siamo qui ad affrontare l’argomento, che richiederebbe ore ed ore di disquisizioni che probabilmente soltanto l’autore leggerebbe, piuttosto siamo qui per parlare del primo episodio della Season Two di The Walking Dead, uscito ufficialmente ieri su PC e PSN americano, mentre è atteso entro oggi su Xbox Live Arcade, in settimana per dispositivi iOS e, come al solito, in una data ancora da definire sul PlayStation Network europeo.

Dopo il triste finale della prima stagione, Telltale Games sarà riuscita a fornire il giusto stimolo e a creare i giusti presupposti per questo sequel? Scopriamolo assieme, ma prima ammazziamo lo zombi che ci saluta da dietro la finestra. Ecco fatto!

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CLEMENTINE, SEI SOLA…

Non è mai facile parlare della trama di giochi del genere senza cadere in eventuali spoiler, tenendo conto anche delle situazioni precedentemente vissute nella prima stagione, per questo ci limiteremo a dare qualche input per far ben comprendere gli spunti offerti dal team di sviluppo per questo primo capitolo della seconda stagione da poco rilasciata. Stavolta controlleremo Clementine, cresciuta rispetto alla prima serie e per la quale il team di sviluppo ha ritenuto opportuno effettuare anche un cambio di doppiaggio, un pochino meno fanciullesco di quello precedente. Da protetta ed accudita à la meglio, alla costante ricerca di una sicurezza ambientale che sembra soltanto un sogno è ciò che emerge dopo le prime fasi spiazzanti di questo All That Remains, titolo scelto per l’episodio numero uno di The Walking Dead Season Two. La ragazzina è più matura che in passato e ne dà dimostrazione nei circa novanta minuti di gioco necessario per arrivare ai titoli di coda; minuti utili, come per il precedessore, a sbloccare anche ogni achievement/trofeo, legati al solo avanzamento della trama. Sotto questo punto di vista l’allora tenera bambina di otto anni – qui ne ha circa dieci considerando che son passati oltre sedici mesi dai nefasti eventi accaduti nel quinto capitolo della prima serie – mostra una evoluzione non banale: allo spirito ed alle evidenti fattezze da bambina, troveremo una solidità caratteriale che la rende assolutamente fantastica agli occhi di chi si trova dall’altra parte dello schermo. Non c’erano dubbi sulla bontà di questo personaggio nella serie ed in tal caso lo sviluppatore ha saputo offrire spunti di crescita credibili e che la rendono assoluta protagonista indiscussa di questa “nuova” creatura videoludica. Peccato che in realtà non sia effettivamente così nuova, perché con questo primo episodio Telltale Games ha proposto un “more of the same” di quanto visto in precedenza, col malus di una serie di comprimari che non riescono a dare rilievo e spicco alle vicende di gioco, che così si affidano a qualche piccolo colpo di scena e ad una serie di quick time event, per poi tranquillizzarci in location dove la ricerca di oggetti utili ai nostri scopi sarà l’unico motivo richiesto per gli spostamenti.

Ancora una volta, tali oggetti saranno evidenziati a schermo e potremo interagire con essi osservandoli, a volte raccogliendoli, quindi usandoli per difenderci da attacchi di non-morti, piuttosto che per scopi più personali, ma di puzzle o enigmi di sorta manco a parlarne. All That Remains arriva così ai titoli di coda offrendo un piccolo antipasto di avventura, che ovviamente non sazia e che mette in evidenza una certa superficialità nelle fasi produttive. Certo, si tratta soltanto del primo episodio e magari con l’avanzare della trama il cast di personaggi si renderà più interessante agli occhi del giocatore, ma dopo l’uscita di un DLC sottotono e di raccordo (400 Days) ci aspettavamo quanto meno un collegamento con questo primo episodio. Collegamento che al momento non c’è, chissà perché… C’è poi la formula di gioco molto semplice, legata a stretto contatto con quella tipica di un film interattivo, come in passato: non troverete enigmi, ma soltanto dialoghi, cutscene a non finire, QTE e zombie a più non posso; a parte la breve compagnia di un “amico” a quattro zampe di cui non diremo altro. Concept, questo, che da un lato aiuta e coinvolge in maniera più immediata alla spettacolarità delle vicende di gioco, ma che dall’altra limita il gameplay vero e proprio, riducendolo ai minimi termini. A testimonianza di ciò le fasi di movimento, possibile soltanto su percorsi preimpostati e che in più d’una circostanza mettono in risalto come tutto sia guidato e quanta poca sia la scelta lasciata al videogiocatore. Scelta libera è invece data in occasione dei soliti “bivi narrativi”, che vi consentiranno di aiutare questo o quell’altro amico, quindi comportarvi in un modo piuttosto che in un altro; scelte morali che avranno – probabilmente – ripercussioni sui futuri capitoli, anche se quasi sicuramente non porteranno a stravolgimenti riguardanti la storyline di base, come accadeva nella prima stagione di The Walking Dead. Proprio in merito a ciò, sarà importante avere sulla propria piattaforma di gioco i salvataggi della prima serie, in modo che a questo sequel sia concessa la possibilità di riconoscerli ed impostare dettagli, circostanze e particolari, in base alle scelte compiute in passato.

Passando al discorso di ambito tecnico, tramite l’utilizzo del vecchio engine i ragazzi di Telltale Games son riusciti a creare ambientazioni più suggestive che in passato, vivacizzando un poco di più la palette dei colori e rendendoli più pieni e vivi; questo anche grazie alle location boschive che spiccano tra tutte le altre, mentre il tratto dei personaggi è come sempre ricercato e dettagliato. Molto meno quello riguardante la massa di non-morti o tanti altri particolari di contorno, che evidenziano, spesso, una pochezza di definizione imbarazzante. Lo stesso dicasi per le animazioni, discrete ma a tratti appena sufficienti. Niente da dire sul sonoro, o meglio, niente da obbiettare: il doppiaggio in Inglese, assistito dai sottotitoli solo in Inglese, è ottimo e sia gli effetti ambientali che la soundtrack si rivela adatta alle occasioni di gioco proposte. Se siete tra quelli che hanno goduto del prodotto solo grazie all’introduzione dei sottotitoli in Italiano, abbiamo una brutta notizia per voi: non ci sono, così come non c’erano al lancio della prima stagione. Arriveranno? Non lo sappiamo, anche se per la versione PC sicuramente i vari gruppi amatoriali di amanti della serie saranno già al lavoro su una patch, ma per gli altri sistemi saranno le vendite ad influenzare le scelte del publisher/sviluppatore. Perché, in fondo, siamo quasi nel 2014, e non avere una minima conoscenza dell’inglese…

Immagine anteprima YouTube IN CONCLUSIONE
Quello dei prossimi mesi per Telltale Games sarà un periodo pieno di lavoro, con tutto lo stress che ne consegue. Due serie aperte e ferme al loro primo capitolo (The Wolf Among Us e la seconda stagione di The Walking Dead) più i due nuovi progetti annunciati pochi giorni fa: Tales from the Borderlands e Game of Thrones. Il team americano già in passato ha dimostrato di essere tutt'altro che affidabile quando i carichi di lavoro si fanno pesanti, speriamo quindi che la qualità di questa nuova stagione non ne risenta, perché attorno a quest'esordio c'erano alte aspettative e già si è avvertito l'evidente calo che anticipammo in passato, dovuto dalla separazione dei due protagonisti principali. Clementine è ancora una volta fantastica e caratterizzata alla grande, ma la sua presenza oscura quella di ogni altro facente parte del cast (comunque non memorabile di base); oltre a questo, il titolo tende chiaramente a favore della formula da film interattivo che riduce quasi a zero il senso vero e proprio di gameplay. Puzzle? No, ma solo tante cutscene, dialoghi e qualche scelta che avrà riscontro in futuro (forse...), e poi quick time event. Poco per chi vuole veramente videogiocare e poco perfino per chi a fasi di suspence preferirebbe qualcosa di più solido a sostegno dell'avventura; basterà invece a chi ha amato ogni cosa della prima stagione, ma in ogni caso si sente lo stacco che accompagna ogni sequel che null'altro ha da aggiungere, in questo caso possiamo anzi dire che è stato tolto qualcosa, ad una serie che ha costruito tutti i suoi successi sui soliti zombie e sulla superficialità dei propri game designer. ZVOTO 6.5
Voto dei lettori6
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