Stefano Pediconi, architetto, artista, hotel stylist, designer: una professione dedicata al settore ricettivo e del wellness. Com'è nata la tua esperienza?
Mi occupo di progettazione di strutture ricettive e di centri benessere, con una specializzazione nata principalmente dalla forte passione per l'hotellerie. È il motore che mi spinge ad indagare a fondo l'affascinante mondo degli alberghi e del benessere, nei progetti, negli articoli, nei corsi di formazione, nella ricerca e nel blog. Un unico dogma: l'assoluta coincidenza del concetto di ospitalità e benessere. Non è possibile parlare di ospitalità se non ci si prende cura del benessere dell'ospite.
Che cosa significa "wellness" riferito ad una struttura ricettiva?Oggi la parola "benessere" apre i cuori di molte persone e, per questo, è fortemente inflazionata; basta sfogliare quotidiani, riviste o accendere la televisione per trovare slogan pubblicitari che sfruttano il "benessere" per vendere dalle scarpe alle motociclette, dalla pasta alla migliore banca sulla piazza. Approfittare dell'enorme richiesta di benessere diventa una grande opportunità di sviluppo anche per l'industria alberghiera, soprattutto in questi anni in cui per l'hotel risulta di vitale importanza presentare sempre qualcosa di nuovo, per distinguersi dalle proposte che affollano il settore. Attenzione, però: si parla tanto di benessere in hotel e spesso si investono a sproposito tante risorse per la realizzazione di centri wellness di tutti i tipi quando, poi, in albergo si dorme male, non ci si sente a proprio agio o non viene posta attenzione all'accoglienza e al servizio. Ben vengano i migliori trattamenti per il corpo nel centro wellness, ma non sono sufficienti: l'ospite desidera star meglio che a casa propria, essere al centro dell'attenzione, evadere dalla vita quotidiana, per quanto possibile: sostanzialmente, per il suo benessere l'ospite cerca di vivere un'esperienza a 360°, a prescindere dal motivo del suo soggiorno in albergo.
Quali sono le principali carenze tipiche della maggior parte delle strutture, anche qualora si proponessero come "alberghi benessere"?Purtroppo, la maggior parte di realtà, alberghiere e non, hanno affrontato il benessere senza puntare all'eccellenza, strutturando proposte che, alla fine, non corrispondono alle reali esigenze degli ospiti. Non basta mettere una sauna o una vasca in una stanza per proporsi come "hotel benessere" sul depliant o sul sito web. A tal proposito, ho raccontato una significativa esperienza in un articolo che dal titolo, "wellness da incubo", lascia presagire l'epilogo [ l'articolo in questione: http://www.hoteldesign.org/wellness-incubo-benessere/]. Molte strutture sono fallite semplicemente per aver investito sulla quantità di attrezzature e tecnologie da inserire all'interno di uno spazio a disposizione; troppo spesso non ci si domanda nulla riguardo alle vere aspettative dell'ospite che, pur cercando le cure del corpo, in realtà vuole recuperare l'armonia con il mondo, con gli altri e con sé stesso, persa a causa dei problemi quotidiani. Per questo motivo, né il centro benessere, né l'albergo forniranno mai una risposta adeguata se in primis non viene presa in forte considerazione la sfera emozionale dell'ospite. Solo un hotel che si prende cura dell'ospite a 360 gradi potrà realmente rappresentare la soluzione per chi cerca il vero benessere, dall'accoglienza nella hall al benessere a tavola nel ristorante, dal permettere all'ospite di stare a suo agio nella propria camera, alla qualità dei trattamenti e dei percorsi del centro wellness.
Con il progetto di ricerca "The Wellness Room" vi proponete di dare nuove risposte a queste esigenze? Quali professionalità collaborano alla ricerca di tali risposte?Il progetto della wellness room nasce dall'esigenza di dare qualche risposta concreta partendo dal cuore dell'hotel, la camera, dalla quale, poi, abbiamo esteso lo studio a tutto l'hotel. Non si tratta di una stanza con una chaise longue in più ai piedi del letto o di un tapis roulant in qualche angolo. Si tratta di realizzare compositivamente la camera partendo, possibilmente, dalla struttura: isolamenti, bioarchitettura, materiali sostenibili. Pensare green non è solo una moda del momento ma un reale e imprescindibile criterio di progettazione che tiene conto del benessere i chi vive gli ambienti. E non c'è scusa per le strutture già realizzate, che possono lavorare comunque sull'involucro in quest'ottica senza dover demolire l'albergo, sebbene con qualche compromesso in più. Un altro punto cardine del progetto di ricerca riguarda gli aspetti percettivi: lavorando anche con psicologi specializzati, abbiamo affrontato la progettazione dello spazio e del colore, individuando quelle caratteristiche che permettono ad un ambiente di favorire il recupero mentale e fisico di una persona che vi soggiorna. Infatti, tutti sappiamo che la distribuzione di uno spazio ha un'influenza su chi vi vive, così come ogni colore dell'ambiente condiziona la nostra percezione. Il lavoro nella wellness room ci ha portato ad approfondire proprio questi aspetti, al fine di creare le condizioni per un soggiorno nel pieno benessere. Molto importante è il fattore della personalizzazione. Basti pensare, ad esempio, alla relazione tra colore e illuminazione, oggi facilmente gestibile con semplicissimi sistemi domotici che permettono all'ospite di impostare scenari a lui più congeniali. Ma la wellness room non è solo questo: è anche lo studio degli arredi, del loro posizionamento in coerenza con l'insieme, l'approfondimento di nuove soluzioni e tanto altro.
Si tratta di una soluzione solo per "hotel di lusso" o è una pratica aperta a tutti?Il progetto della Wellness Room è applicabile su qualsiasi albergo; non è una questione di mezzi economici a disposizione: ad esempio, cosa comporta distribuire lo spazio in un modo o in un altro o utilizzare un colore piuttosto che lasciare il "classico" bianco di fondo? Che sia un 3 o un 5 stelle, è possibile lavorare semplicemente valorizzando le idee! Non si tratta di un progetto standard; per questo è possibile tradurlo, nella massima libertà, sia nello stile più classico, sia nel design più contemporaneo.
Quali sono gli ostacoli principali - reali o supposti - per l'adeguamento degli spazi già esistenti di una struttura ricettiva?Al di là dei limiti normativi e fisici di una struttura, non ci sono troppe scuse per declinare l'invito a riqualificare un hotel, nell'immagine e degli spazi. Il principale ostacolo per lo sviluppo di una struttura ricettiva, verso il benessere o in generale, è dato dall'ostracismo dell'imprenditore a lasciare il modo tradizionale di fare l'albergatore e di concepire l'albergo in maniera non convenzionale.