Se gli Stati Uniti sono particolarmente compatti nel mandare in onda la contemporaneità se non anche accenni di vero e proprio futurismo, la produzione televisiva inglese sembra più che mai ripiegare sul passato.
Che siano gli anni '20 di Downton Abbey, il Medioevo di Merlin o l'epoca prerinascimentale di The White Queen ai britannici va bene tutto purché la Tv li faccia scappare dal presente.
Il parallelo con i cugini americani è comunque inevitabile. Entrambi i popoli si distinguono per produzioni capaci che spesso li portano a competere tra Emmy, Golden Globe e riconoscimenti vari. Eppure entrambi censurano. Lo fanno eccome. Hanno ancora la forbice facile quando si tratta di scene un po' ardite.
Girano voci che quelle dei primi approcci tra Edoardo IV (Max Irons) ed Elisabetta Woodville (Rebecca Ferguson) siano sparite dagli schermi inglesi ed americani. Io stesso ho potuto constatare, pur avendo visto tutti i 10 episodi in lingua madre, che del sedere di Max Irons intento a fare un'immersione lacustre non esiste alcuna traccia.Lo stesso Max Irons, splendido Edoardo IV tornato in abiti normali ha rivelato al tabloid Metro che nonostante gli "stop" urlati sul set dalla BBC per fermare le riprese nel caso di scene troppo esplicite, le telecamere procedevano lo stesso realizzando persino due edizioni diverse della stessa miniserie: una per il mercato inglese, l'altra per quello americano. Per sua stessa ammissione Max Irons non si fa problemi quando si tratta di mettersi a nudo davanti alle camere da presa. "Fa parte del lavoro", dice. "Anche se l'appuntamento con la palestra era doveroso per guadagnare massa e non diventare troppo esile". Considerando che in The White Queen mette incinta la regina cinque volte viene il dubbio che in quella palestra ci fosse anche un sessuologo.The White Queen è una serie estremamente bella e ben fatta. Il fatto che non sia costituita da un miliardo di puntate aiuta a non affaticarla. Parte da un'idea della scrittrice Philippa Gregory sulla quattrocentesca guerra delle due rose, la più sanguinosa battaglia che l'Inghilterra abbia conosciuto tra i contendenti al trono. Roba che la Elisabetta di oggi in confronto sta a girarsi i pollici.
Lo schema è semplice e comprovato. Come dice lo slogan, mentre gli uomini si fanno il mazzo sul campo di battaglia le donne fanno le gattare a corte. Quando poi gli uomini tornano, si accoppiano alle rispettive consorti per concepire un figlio. E che sia maschio. Altrimenti, addio eredi al potere.
La serie inizia con Elisabetta Woodville che sposa segretamente Edoardo pestando i calli e i piani a tutti gli altri pretendenti al trono: Lady Margaret il cui figlio Henry Tudor è uno dei designati (secondo il volere di Dio), Lord Warwick le cui figlie Anna e Isabella sono parimenti pronte a diventare regine e Margaret d'Anjou, regina rovesciata dal trono dopo la cattura del marito Enrico IV. Elisabetta, la regina bianca, viene accolta nella reggia di Londra come un'appestata a partire da Lord Warwick e dalla regina suocera. Gli altri tuttavia non sanno che lei e la madre praticano arti divinatorie in grado di dare una piccola spinta agli eventi contrari.
Ma la vita dei regnanti è precaria più di un impiego ai tempi nostri. Oggi sei sovrana, domani potresti essere tu a doverti inchinare pagando l'altezzosità mostrata il giorno prima. E così tra un senso di forte instabilità dovuto alle brame di fratelli e nemici, le ostilità senza fine tra York e Lancaster, un'indicibile quantità di decessi per arme o malattie le puntate scorrono facendo della storia una variante incerta e piena di colpi di scena.
A parte qualche inevitabile anacronismo che i soliti rompiballe non possono fare a meno di notare e una curiosità tutta personale: che cacchio hanno a che vedere Max Irons e Rebecca Ferguson con Edoardo IV ed Elisabetta Woodville? Quelli veri?