The memories were strange, they were a network of lashes, laid one on top of the other, burning traces that might have resembled a pattern if it wasn’t clear that they had been left by a wild hand with no restraint. The lashes were lit with feeling.
He was stinging, stinging.
“The Winner’s Crime” è il secondo volume di “The Winner’s Trilogy”, una delle trilogie più pazzesche che abbia letto negli ultimi tempi, della straordinaria Marie Rutkoski. Pensavo di non poter essere stupita ulteriormente, ma mi sbagliavo di grosso. La scrittrice non perde un colpo e ha creato l’ennesima storia emozionante, ricca di colpi di scena, che ti lascia con il cuore in gola, con le unghie tutte mangiucchiate e la sensazione di pericolo imminente. Il cliff hanger è atroce ma ne vale la pena. Questo libro, che naviga le acque tra lo storico e il fantasy, è totalmente sconvolgente e si conferma la serie young adult più incredibile che abbia mai letto.
Il fidanzamento di Lady Kestrel con il Principe erede al trono di Valoria, comporta una celebrazione dopo l’altra. Ma per Kestrel significa vivere in una gabbia che si è costruita da sola. Mentre il matrimonio si avvicina sempre di più, vorrebbe disperatamente dire la verità ad Arin sul suo fidanzamento… se solo si potesse fidare di lui. Ma può fidarsi di sé stessa? Di nascosto ad Arin, Kestrel è diventata bravissima nell’arte di dissimulare: una spia anonima che passa informazioni a Herran, e vicina a scoprire uno scioccante segreto.
Mentre Arin cerca di convincere pericolosi alleati nella lotta per mantenere la libertà del suo paese, non può combattere il sospetto che Kestrel sappia più di quello che da a vedere. Alla fine, potrebbe non essere un pugnale nel buio, ma la verità a tagliarlo a metà. E quando accade, Kestrel e Arin devono imparare solo quanto i loro crimini costeranno loro.
La Rutkoski non soffre minimamente della crisi da secondo volume di una trilogia e anzi getta a capofitto il suo lettore nel bel mezzo dell’azione. Ed è questo che rende la storia unica e che affascina. Quel misto di azione, sentimento, guerra, combattimenti è adrenalinico e conquista fin dalla prima parte. È passato qualche tempo dalla resa di Herran e come per il primo libro la storia è narrata in prima persona e la scrittrice scivola dal punto di vista di Kestrel a quello di Arin con la scioltezza di un gatto, senza che la storia perda di ritmo o di charme. Kestrel ha compiuto una scelta, sacrificare la sua felicità in nome del ragazzo di cui è innamorata, o per cui prova qualcosa. La ragazza deve mettere in atto ogni forma di nascondiglio e di sotterfugio, deve nascondere chi è e cosa prova, ma irrimediabilmente non può completamente nascondere chi è e cosa prova, perché resta sempre lei, cocciuta, intransigente, con la convinzione di poter far tutto. Kestrel può non approvare le pratiche della guerra e i guerrieri tanto osannati dal padre, pure la sua capacità decisionale, da stratega è innegabile. Sarà la sua passione per i giochi “Bite and Sting” in primis, sarà la sua formazione fin da ragazzina, le lezioni del padre, ma Kestrel riesce a soppesare subito una situazione e a capire come fare per portarla dalla sua parte. Ma resta comunque una donna, con una sensibilità innegabile, e di certo si lascia influenzare in una certa misura dai suoi sentimenti. È un’eroina genuina, affascinante, che colpisce per la sua umanità e i suoi errori.
Arin dall’altro lato è completamente offuscato dalla ricerca della verità, una verità che inevitabilmente ruota intorno alla ragazza, Kestrel croce e delizia della sua vita. Arin ha un disperato bisogno di certezze, con uno stato in crisi, la sua gente allo stremo delle forze e la possibilità di veder perduto tutto il raccolto nelle mani dell’impero di Valoria. Arin sa che non deve disperarsi e che deve far di tutto per proteggere la sua gente, ma allo stesso tempo non riesce a rinunciare a Kestrel. Solo le bugie del suo consigliere Tensen e i raggiri della ragazza lo costringono a sacrificare i suoi sentimenti e a scegliere il bene di Herran. La sofferenza sia fisica che mentale che incontra nella capitale di Valoria lascia Arin con la convinzione che deve tentare il tutto per tutto, anche quello che tutti gli sconsiglierebbero di fare.
Tanti sono i personaggi secondari che emergono dalla narrazione, dal principe erede al trono Verex a Jess, la migliore amica di Kestrel, dal padre a Ronan, da Deliah a Tensen, tutti meravigliosamente caratterizzati, tutti importanti, ma nessuno letale quanto il perfido imperatore.
La Rutkoski è meravigliosa nel tessere la tela dell’azione e dei segreti, dello spionaggio e di chi prende le decisioni più importanti. Questa volta non sono riuscita ad intuire niente tanto mi sono immedesimata in Kestrel ed è con lei che piano piano sono venuta a capire il disegno che l’imperatore ha in mente. Il worldbuilding continua ad essere meraviglioso, la scrittrice fornisce dettagli infiniti della vita dell’impero, delle tradizioni di ogni stato, della cultura degli abitanti e degli schiavi. Minuziosamente ricostruiti, dalle spade ai racconti, dai palazzi ai vestiti, ogni particolare di questa serie è indimenticabile e io ancora continuo a riflettere su quel maledetto finale, ancora mi torco mentalmente sulla trama articolata e micidiale.
L’ambientazione è molto più cosmopolita, ma allo stesso tempo limitata, rispetto al primo volume. Infatti gran parte dell’azione si svolge nel palazzo reale della capitale di Valoria, con le sue stanze segrete e i suoi misteri. Fulcro di ogni decisione, lascia spazio all’est e a Herran e ai viaggi in mare. Il fascino dell’antico, con dettagli orientaleggianti, tra l’antica Persia e le capitali elleniche, lasciano un po’ quel vago senso del mondo di Alessandro Magno, ma allo stesso tempo se ne discostano con un background ricchissimo di descrizioni e assolutamente mirabolante.
Il particolare da non dimenticare? Delle tarme…
Perfettamente bilanciato, assolutamente strabiliante, incredibilmente vivo e sofferto, questo secondo volume della trilogia della Rutkoski è magico quanto il primo e ancora più ricco e micidiale. La romance più contrastata si unisce all’azione più spietata per regalare al lettore un’esperienza favolosa. La narrazione serrata e lo stile incredibilmente suggestivo della Rutkoski confermano la bravura della scrittrice. E ora ditemi come arrivo al 2016 sana di mente mentre aspetto il terzo.
Buona lettura guys!
Ringrazio immensamente MacTeen e Netgalley per avermi concesso la straordinaria opportunità di leggere questo libro in anteprima in cambio della mia onesta opinione. Io vi adoro e vi sono immensamente grata.
La Serie “The Winner’s Trilogy”:
- Bridge of snow (racconto prequel)