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Titolo: The winner's curse Autore: Marie Rutkoksi Casa editrice: Farrar Straus Giroux Pagine: 355 Prezzo: 17,18 € (Amazon)
Trama: Come figlia di un generale di un paese che vive di guerra e riduce in schiavitù i popoli che conquista, la diciassettene Kestrel ha solo due scelte: arruolarsi o sposarsi. Ma Kestrel ha intenzioni ben diverse. Un giorno incontra, a sorpresa, uno spirito affine, in un giovane schiavo che sta per essere venduto all'asta: gli occhi di Arin sembrano sfidare tutti e tutto.
Seguendo il proprio istinto, Kestrel lo compra, con conseguenze inaspettate.
Non passa molto che la ragazza deve nascondere il suo amore crescente per Arin.
Ma Arin ha un segreto e Kestrel imparerà che il prezzo che ha pagato per comprare un altro essere umano è molto più alto di quello che avrebbe mai potuto immaginare.
Ambientato in un mondo costruito in ogni minimo dettaglio, The winner 's curse è una storia di sfide mortali in cui tutto è un gioco e la scommessa è tra seguire la propria testa o perdere il proprio cuore.
INCIPIT: She shouldn't have been tempted. This is was Kestrel tought as she swept the sailor silver off the improntu gaming table set up in a corner of the market. "Don't go" said one sailor; "Stay" said onother, but Kestrel cinched her wist strap velvet purse shut. The sun had lowered and caramelized the color of things, which meant that she had played cards long enough to be noticed by someone who mattered.Someone who would tell her father.
RECENSIONE Parlarvi di questo libro, per me, non è facile. Lo avete adorato tutti, lo avete stra-consgliato, lo avete osannato. Ma a me non ha fatto ne caldo ne freddo. Questa è una di quelle situazioni in cui, una volta finito il libro, apro goodreads per andare a vedere quanti la pensano come e poi scopro che nessuno lo ha valutato con meno di quattro stelle, o quasi. Ecco.....ho letto lo stesso libro che avete letto voi? Sono la classica voce fuori dal coro quando vi dico che sì, è stata una lettura piacevole, ma niente di che. Ambientanto in un impero immaginario, dove l'unica lingua è quella della spada e della schiavitù, il mondo in cui vive Kestrel è molto simile ad un'Antica Roma sull'orlo della crisi. I Valoriani sono i Romani della situazione: governano un impero vastissimo, ma devono difenderne strenuamente i confini, riducendo in schiavitù i popoli che conquistano. Tra questi ci sono gli Herrani, colti, amanti delle belle arti, della letteratura, del canto e della musica. Kestrel è una Valoriana che un giorno, spinta da non si sa cosa, compra Arin all'asta per un prezzo esorbitante. Piano piano i due si conoscono e si innamorano, seppur questo sia assolutamntte vietato. Kestrel è, infatti, figlia di un grande generale Valoriano mentre Arin è uno schiavo. Ma il bellissimo Herrani cova un segreto, che è chiaro al lettore, non appena ha modo di conoscere meglio questo personaggio: la vendetta, la rivoluzione, la riconquista. E a nulla vale il sentimento che inizia a provare per la bellissima e tenace figlia del generale. Devo dare atto alla Rutkoski di aver perfettamente trasposto nel suo mondo la realtà greco-romana e di aver creato una storia carina, seppur non originale, ben scritta e scorrevole, ma a tratti noiosa: fin quasi a più di metà libro non accade assolutamente nulla e sebbene la prosa dell'autrice si legga con facilità, beh dopo un po' io mi sono trovata a sbadigliare dietro al gossip, ai balli e alle partite a carte. Ho apprezzato moltissimo il personaggio di Kestrel: una donna che non si rassegna alle sole scelte che la società le impone, una donna che non è disposta a sacrificare se stessa, la sua libertà e quella del suo popolo solo per l'uomo che ama, ma che lotta e con sacrificio trova e accetta il compromesso. Mi è piaciuto un po' meno Arin. Non so perchè ma non mi ha raggiunto come ha raggiunto i tanti lettori che, invece, lo hanno amato e lo amano. Per quanto la storia sia carina e ben congegnata e il word building sia ben strutturato, gli eventi narrati dalla Rutkoski non passano la pagina, ovviamente parlo per me. Come vi dicevo prima, io l'ho trovato un buon lavoro, ma non mi ha entusiasmata più di tanto e, infatti non mi spiego tutto l'entusiasmo che ruota intorno a questa serie. Sarò io, ma non ho percepito le emozioni tra Kestrel e Arin, non ho sentito il brivido e l'eccitazione della scoperta dei sentimenti, nè la gioia e il sollievo nella dichiarazione. The winner's curse non mi ha convinta più di tanto e un po' mi spiace perché avevo alte aspettative. Leggerò, comunque, The winner's crime, magari il secondo volume riuscirà a farmi cambiare idea.
Serie: The winner's trilogy 1) The winner's curse 2) The winner's crime 3) The winner's kiss
Che ne pensate?
Chi di voi lo ha letto? C'è qualcuno a cui non ha fatto ne caldo ne freddo come a me? Rosy