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The wolf of Wall Street

Creato il 25 gennaio 2014 da Jeanjacques
The wolf of Wall Street
La fregature dell'essere giovani, è che ti sei perso tutti i classici al cinema. Mi spiego... uno vuole vedersi un film epocale come Blade runner? The lo puoi guardare comodamente in dvd. Vuoi vederti un capolavoro senza tempo come Un borghese piccolo piccolo? Vai a cercarlo in una cineteca qualsiasi. E via dicendo. Perché i film che hanno fatto la storia oramai sono già stati fatti - come fa intendere l'accezione in cui li ho messi - e capita davvero pochissime volte di poter vedere una pellicola che ci faccia dire: "Ecco, questa farà la storia del cinema!" L'ultima volta che mi sono sentito di dire una cosa simile è stato con la prima trilogia tolkieniana di Peter Jackson, ma all'epoca andavo alle medie e per quanto il mio giudizio rimanga invariato penso che dovrei rivivere quegli anni con senno di adesso. Il vedere le ultime fatiche delle vecchie glorie che hanno saputo scrivere la storia quindi sembra una delle ultime possibilità per tornare a sperare in un nuovo miracolo cinefilo, e quindi coi soliti amichetti ghei sono a dato a vedermi quest'ultimo film di Scorsese. Che insomma, per quanto abbia diretto quella cacchina di Hugo Cabernet, rimane uno che ha saputo piazzare un paio di pietre miliari davvero niente male.
Il film parla della storia vera di Jordan Belfort (anzi, è tratto dalla sua autobiografia), il quale, dopo il lunedì nero del 1987 di Wall street si reinventa come truffatore, fondando un suo personale studio di broker che ne combinerà di cotte e di crude. Ma la via del successo è spianata da un sacco di gradini smossi che pososno portare a una brutale e rovinosa caduta...Il successo di un film il più delle volte si ottiene da tre elementi, si dice: una buona regia, una buona sceneggiatura e dei bravi attori. Non so se bastino unicamente questi tre elementi per avere un successo garantito [per dire, a Drive manca una buona sceneggiatura], ma di sicuro aiuta! E qui tutti e tre questi elementi eccellono in ogni maniera. La regia di Scorsese, beh, non credo ci sia bisogno di parlarne più del dovuto. Lui è un maestro, sa dove mettere la macchina da presa in ogni circostanza e la scena sembra davvero qualcosa di epico sotto la sua egida, anche la più insulsa. Qui riesce a fare passare in un battibaleno le tre ore più verbose della mia vita, tanto che a momenti sembrava di assistere a un film d'azione, solo che anziché coi cazzotti la gente si menava coi discorsi. La sceneggiatura di Terence Winter [uno che ha sceneggiato Xena e Flipper, per passare poi a capisaldi come I Soprano e Boardwalk empire] è sbalorditiva. I dialoghi sono fantastici e, incredibile ma vero, si ride fino alle lacrime. Si ride e si riflette su quelle che sono le azioni di questo personaggio, e si riesce persino a capire qualcosa di economia e finanza, anche se per brevi attimi - o sono io che sono troppo ignorante? Fatto sta che quella che era un impresa diabolica e quasi impossibile da fare senza annoiare lo spettatore, gli riesce benissimo e con apparente semplicità. Anzi, la sceneggiatura potrebbe essere letta benissimo da sola, estraniata dalle immagini data dalla regia, e funzionerebbe comunque benissimo anche da sola. Poi vengono gli attori... quanto ancora si deve dire sulla bravura di Leonardo DiCaprio? Quanto dobbiamo sottolineare come migliora di anno in anno? Quando mai si decideranno a dargli uno stramaledettissimo Oscar? Quest'anno sembra la volta buona, si dice. Comunque il ragazzo qui svolge una performance perfetta e schizoide, si barcamena in mille mojne per far diventare una rockstar il protagonista, senza però risparmiargli bassezze e tutto il resto, fino ad ottenerne un'ideale parodia che però non gli tolga del tutto il rispetto. Il problema peròè che pure tutti gli altri attori sembrano dei maestri della recitazione, e il buon Jona Hill sembra aver finalmente abbandonato quelle commediole da decerebrati per mostrare al mondo intero il suo fottutissimo talento già sfoggiato ne cammeo in Django unchained. L'unica a non avermi convinto del tutto è la mia coetanea Margot Robbie, anche se il mostrare le sue grazie rende un capolavoro a prescindere il film [seriamente, ma quanti nudi integrali ci sono?]. Tutto il resto invece è l'eccesso, come la vita del folle Belfort che, fra festini, donne, troie e droghe sembra averne avute per due vite intere. Sembra incredibile che certe cose siano successe per davvero, così come non mi capacito che una persona abbia saputo fottere così tanti poveracci senza avere mai un ripensamento, il che me la spiega lunga sulla difficile situazione che sta vivendo il mondo intero. Perché le avventure di questo famelico lupo altro non sono che la parabola della classica ascesa e caduta di un antieroe moderno, solo che il tutto viene narrato con uno stile impeccabile. Ma alla fine rimane una sola, scomoda, fastidiosissima domanda: vale davvero la pena vivere così? E noi che ci spacchiamo il culo per una paga misera e magari siamo pure infelici delle nostre vite, siamo così certi di essere davvero dalla parte del giusto? Va appuntato il WTF moment del film, ovvero quando si sente la canzone Gloria - secondo solo al Blue di Iron man 3 - oltre che al fatto che con tutte quelle belle canzoni, il lavoro di Howard Shore deve essere stato ben poco.Ho letto che le vittime delle truffe di Belfort si sono lamentate perché il film sembra esaltarne il personaggio, ma devo dissentire. Il film vuole informare su quali sono stati i fatti, e anzi, in alcuni punti lo ridicolizza pure. Poi basti pensare alla realtà, dove coloro che hanno dato inizio all'attuale crisi economica che sta martoriando il paese stanno ancora dietro alle loro comode poltrone...Voto: The wolf of Wall StreetThe wolf of Wall StreetThe wolf of Wall StreetThe wolf of Wall StreetThe wolf of Wall StreetThe wolf of Wall Street

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