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The woman

Da Lupokatttivo

Forte come il tuono, ma buono

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Finalmente distribuito in italia dopo un paio d’anni di traversie varie, arriva “the woman” l’horror che ha conquistato il “Sundance film festival”, la cosa che non ti aspetti, il pugno nello stomaco che mancava.
“The woman” è un film discretamente disturbante, un “rape and revenge” asciutto, livido, dritto come un mal di pancia.
Racconta della classica famigliola bene americana, perfetta da fuori e malatissima dentro.
Ma non pensate a “Non aprite quella porta”, qui c’è una vera e propria guerra tra i sessi, maschi contro femmine direbbe qualcuno, odio contro odio penso io, nella accezione piu’ bassa del termine.
Dicevo della famigliola: papà, mammma, figlie femmine e figlio maschio.
Il papino in questione trova, durante una battuta di caccia, una donzella selvaggia nella foresta.
La donzella è una specie di Tarzan in gonnella, nessun contatto con la civiltà e vita all’aria aperta.
Lo stato brado diventa presto prigionia.
Il papi cattura la ragazza e la rinchiude in uno scantinato per “ri-educarla” alla civiltà.
La famiglia tutta, figli e moglie, sarà parte integrante e contraltare delle mattanze che seguiranno.
“The woman” si lascia guardare sereno per i primi venti minuti, poi inizia a spingere sul pedale dell’acceleratore e non smette piu’.
La situazione diventa un dilagare di colpi bassi, alcuni dei quali veramente forti, fino al finale, che dopo un ora e mezzo è quasi liberatorio.
Rimane dentro “the woman”, è una di quelle pellicole a cui non puoi fare a meno di pensare, anche giorni dopo averlo visto certe immagini restano li’, a ricordarti che l’horror moderno puo’ ancora stupire.



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