Insomma, un modo simpatico per mostrare strani mostri, famosi e non. Iniziamo con uno dei miei preferiti: il Catoblepa!
Avete mai sentito parlare del Catoblepa? Scommetto che sarete in pochi ad alzare la mano. Ma dopo aver letto questo esclamerete: "Ma quel coso lo conoscevo!". Vediamo un'immagine della bestia:
I primi a parlare del Catoblepa furono gli scrittori latini Plinio il Vecchio e Claudio Eliano. Il primo collocò la bestia in Etiopia: descrivendolo come un pigro quadrupede dallo sguardo mortale. Per fortuna ha sempre lo sguardo chino per colpa della pesante testa. Mentre il secondo lo descrisse come un erbivoro simile ad un toro dall'alito talmente velenoso da tramutare in pietra i malcapitati. L'alito mortale è dovuto alla dieta: mangiando piante velenose viene sviluppata tale capacità.
Con l'avanzare del tempo molti grandi uomini continuarono a parlare del Catoblepa, ricordiamo: Leonardo da Vinci, Gustave Flaubert e Sir Philip Sidney. Naturalmente venne utilizzato come spunto per riflessioni o semplicemente inserito come elemento delle loro opere: nessuno di loro ammetteva l'esistenza dell'animale! Il suo aspetto cambia leggermente dall'originale, guadagnando un muso più da suino.
Oggi possiamo dire che la bestia è arrivata nella nostra cultura popolare pressapoco invariata. Nel fantasy ludico, appare per la prima volta nel 1977 nel il "Manuele dei Mostri" di Dungeons & Dragons.
Il Catopleba di D&D ha il collo allungato.
Nelle nuove illustrazioni ha un volto più terrificante.
Nel mondo dei videogame fa anche una apparizione in "Castelvania", "Shin Megami Tensei: Digital Devil Saga", "RuneScape", "Age of Mythology", "Scribblenauts", ma di certo la più famosa apparizione videoludica è in Finale Fantasy.Catoblepa in Final Fantasy VII: immaginato il tipico stile di gioco.
In Final Fantasy X non è troppo diverso da un Behemoth.
Recentemente il Catoblepa è apparso anche in Magic The Gathering, nell'espansione basata sulla mitologia greca chiamato Theros. Il disegnatore Christopher Burdett rimane fedele all'idea originale.Burdet vince su Whitters.
Artwork ultimata.
Ecco a voi una carta fuffissima!
Anche Yu-Gi-Oh! ha sul suo "Catoblepa"... per quello che posso capire!Non conoscendo il gioco non so dirvi nulla su questa carta...
Nel mondo fumettistico abbiamo svariate apparizioni dello "gnu venefico". Appare anche in alcune strisce di Mafalda, ma purtroppo non sono riuscito a trovare la vignetta dove è raffigurato.Un finto Catoblepa appare dinanzi Qui, Quo e Qua in versione "Giovani Marmotte". Purtroppo non sono riuscito a recuperare il titolo originale della storia.
Le Marmotte ingannate!
"Lo Sguardo di Catoblepas" è un manga Yasuki Tanaka, edito in Italia da Ronin Manga. Il protagonista ha lo stesso potere dell'animale mitologico: uccidere semplicemente lo sguardo.Nella prima edizione delle static figure di "Monster in My Pocket" abbiamo la presenza del Catoblepa. La sua caratterizzazione è totalmente diversa da come siamo abituati a conoscerlo! Vediamo la scheda di repertorio:
Nella recente letteratura abbiamo nuove citazioni. Tra gli svariati fantasy da quattro soldi, ricordiamo le due opera degne di nota: "Manuale di Zoologia Fantastica" di Jorge Luis Borges e "Periodo Street Station" di China Miéville. In tema teatrale invece ricordiamo "Ubu Incatenato" del drammaturgo Alfred Jarry: Lord Catoblepas è uno dei personaggi dell'opera.
In Italia conosciamo l'animale grazie a due importanti fattori. Nella famosissima "Supergiovane" appare un giovane ragazzo ucciso dal governo, il suo nome è Catoblepa. Nonostante l'intervento di Supergiovane e delle sue Tepa, il giovane viene ucciso dal Governo: avvelenato dall'analcolico moro. L'eroe vendica l'amico fumando uno spinello, il quale "col quale affumica il governo, che, all'istante, passa all'uso di eroina e muore pieno di overdose".
Infine, nel 1962 l'economista Raffaele Mattioli coniò il termine "Catoblepismo". Mi è molto difficile parlare di economia, quindi non voletemi a male ma vi posto tutta la definizione breve presa su Wikipedia:
"Catoblepismo è un'espressione coniata nel 1962 da Raffaele Mattioli per riferirsi ai rapporti patologici creatisi in Italia, prima della crisi economica del 1930, tra il mondo dell'industria e il sistema creditizio: si trattava di un intreccio perverso di interessi e poteri in cui il sistema bancario creditizio ordinario esercitava il controllo sul sistema industriale, mentre quest'ultimo risultava determinante per la sopravvivenza dell'altro. L'adozione di un simile modello di sviluppo economico aveva manifestato una serie di degenerazioni negli anni venti del Novecento, con ripetuti salvataggi di imprese operati dal sistema bancario. Questa forma di interventismo affidata al sistema creditizio aveva portato alla subordinazione degli interessi dei depositanti alla rete patologica di cointeressi che attraversava e legava il sistema dirigenziale bancario a quello industriale. Inoltre, aveva sfavorito l'emergere di una nuova classe imprenditoriale borghese, capace di operare una rottura del tradizionale assetto industriale italiano. Il termine è stato riutilizzato nell'aprile 2013 da Fabrizio Barca, Ministro per la coesione territoriale del Governo Monti, per riferirsi ai rapporti patologici tra il sistema dei partiti politici italiani, i cittadini, e lo Stato."
Mattioli ispirato dal Catopleba.
Direi che siamo arrivati alla conclusione di questo post. Che dire... in fondo quella vacca dall'alito fetente ha fatto parte del nostro piccolo quotidiano. E la prossima bestia mitica quale sarà? Non so che dirvi, spero solo di non avervi annoiato :)Ci vediamo alla prossima ragazzi, godetevi questi ultimi giorni di Gennaio! Byeee