Magazine Cultura
Titolo originale: The Young Victoria
Regia di:Jean-Marc ValléeGenere: Storico/drammaticoPaese e anno: Regno Unito/ USA, 2009Momentum PicturesVoto: 9
Fino a questo momento ho sempre considerato la Regina Vittoria come la più rigida e intransigente delle sovrane inglesi. Me la immaginavo avanti con gli anni, una figura piuttosto appesantita ma coperta fino all’ultimo centimetro da sobri e cupi abiti a lutto, intenta a far coprire per decenza anche le gambe dei tavoli.Molti, moltissimi romanzi la descrivono, dettagliatamente o di sfuggita, in primo piano o relegata al suo ruolo storico; sia che si tratti di romance, di romanzi storici che (udite udite) di storie raccapriccianti legate a Jack lo Squartatore.Ho fatto tutta questa introduzione per dire che mi ero formata un’idea un po’ parziale della donna che ha guidato il regno d’Inghilterra più a lungo di chiunque altro, salendo al trono poco più che adolescente. Ecco la motivazione per la quale ho deciso di scrivere del film “The Young Victoria”, perché, se i libri sono le ali della fantasia, tanto vale che posino su basi concrete se disponibili. Soprattutto quando queste basi narrano di una storia d’amore e devozione straordinari.Questo film narra i primi tempi di regno della giovane Vittoria (Emily Blunt), imparentata con due zii sovrani e erede della corona di Gran Bretagna. Narra il suo difficile rapporto con la madre e Sir John, di quest’ultima consigliere e aggiungerei, manovratore, oltre che il suo matrimonio praticamente combinato con il giovane Albert di Saxon-Coburg Gotha (Rupert Friend). Il futuro principe Alberto.Vediamo anche come la giovane si trovi contesa dalle ambizioni politiche di molti che contano di far leva sulla sua ingenuità e inesperienza per raggiungere i propri scopi, non ultimo Lord Melbourne (Paul Bettany) ma la vediamo anche uscire da queste macchinazioni indenne, solo più forte e più matura, come donna e come sovrana.Il film ripercorre fedelmente le tappe e i momenti fondamentali della sua vita, così come cose di minore importanza, i dettagli, come l’interesse di Albert per le condizioni di vita del suo popolo, questo per dire che la ricercatezza dei dettagli e la ricostruzione delle situazioni sono stata attentamente studiati, anche in precisioni che lo spettatore può non cogliere.Ho amato la forza dei personaggi, e li ho amati ancora di più dal momento che non sono solo personaggi, ma sono stati persone, che hanno agito come hanno fatto, non solo su carta o pellicola, ma nella vita reale, dove è molto più difficile recitare. Ma in particolare ho amato Victoria, la ragazzina, la donna, la sovrana, la donna innamorata. Per molti la grandezza del suo personaggio è legata alla grandezza del suo regno, al potere che ha stretto nelle sue mani, ma io ho amato, nel film e nella sua vita, la sua forza nell’abbassarsi ad offrire il proprio amore, a chiedere di essere amata. Questo fatto, da solo, sarebbe bastato a consacrarla eroina romantica, che poi lo abbia fatto davvero, non fa che rendere la storia più bella da studiare, specie se accompagnata dalla splendida colonna sonora. Per una volta una grande storia d’amore, è stata parte della Storia.
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