Provo delle sensazioni indescrivibili guardando il mare color turchese e ascoltando il rumore del vento che piega i rami dei grandi ulivi della Grecia. Sono da poco atterrata all'aereoporto Diagoras, l'unico presente sull' isola di Rodi, la più grande delle isole del Dodecaneso, distante soli 18 chilometri dalle coste turche.
Raggiungo il mio hotel con una corsa in taxi di circa dieci minuti in direzione Theologos, piccolo villaggio costiero posizionato sulla costa nordoccidentale dell'isola a soli 22 chilometri dalla città di Rodi, principale centro urbano di tutto il territorio isolano. La struttura ricettiva che mi ospita è completamente immersa nella vegetazione ed è l'ideale per chi ha voglia di riposo. Purtroppo i miei primi giorni di permanenza sono caratterizzati da un maltempo sostenuto a causa di una perturbazione balcanica che porta con sé abbondanti precipitazioni piovose, un fenomeno molto raro da queste parti che possono godere quasi tutto l'anno di un clima mite.
Costretta a rinunciare al mare e a un po' di sana tintarella decido di andare a curiosare fuori dal mio hotel. Imbocco la strada provinciale che costeggia l'intera costa. Seguendo le indicazioni per il centro cittadino, dopo circa dieci minuti di camminata il percorso si inerpica su di una collinetta dove la strada diventa piuttosto stretta e senza marciapiede sulla quale è assolutamente necessario prestare attenzione agli automobilisti che corrono a velocità sostenuta. Durante il tragitto la mia attenzione viene richiamata dal vociare di un gruppo di scolari che mi salutano vistosamente dall'interno del loro cortile scolastico, ricambio il saluto in maniera altrettanto calorosa e proseguo spedita verso quel piccolo centro cittadino che mi appare finalmente vicino.
Theologos è un villaggio abitato da poche anime che passano il loro tempo dedicandosi alle faccende domestiche o alla cura dell'orto, nel quale coltivano tutto il necessario per il consumo giornaliero di frutta e verdura. In molti poi allevano qualche animale da cortile come conigli e galline. Il piccolo centro abitato è composto da piccole casette bianche poco distanti dalla piazzetta principale sulla quale svetta il campanile dell'unica chiesa cittadina, una bella costruzione con loggiato esterno nel quale sono sistemati sedie e tavoli, segno evidente di quanto la vita cittadina ruoti intorno alle funzioni religiose, che con ogni probabilità rappresentano un momento di integrazione importante per la cittadina. Purtroppo la chiesa è chiusa, ma riesco a scorgere la bellezza del suo interno sbirciando attraverso la grandi finestre ad arco che permettono alla luce di illuminare la navata centrale. Prima di riprendere il percorso di ritorno non posso fare a meno di soffermarmi sul panorama che si può godere da quassù.
Sulla via del ritorno decido di allungare un po' il tragitto seguendo le indicazioni per il sito archeologico di Erethimos Apollo. Purtroppo rimango molto rammaricata quando scopro che non è possibile neppure avvicinarsi ai cartelli informativi riguardanti l'area archeologica, a causa dell'alta recinzione costruita a ridosso degli scavi. L'intera area versa in un totale stato di abbandono, erba alta e sterpaglia ricoprono il pavimento a mosaico, e posso solo immaginare quale tesoro storico si celi sotto quella desolazione.
Con il gradito ritorno del sole le temperature superano nuovamente i 30 gradi anche a fine settembre, regalando dei bagni di mare molto piacevoli in un'acqua limpida e calda. Il mare da questo lato dell'isola è caratterizzato dalla presenza di un fondale ghiaioso che diventa sabbioso ad appena un paio di bracciate da riva. Il Maltemi - il vento secco e fresco che caratterizza le estati del Mar Egeo - da queste parti soffia energico, molti kitesurfer danno sfoggio delle proprio abilità proprio qui a Theologos, che ospita alcuni dei centri sportivi più importanti dell'isola.
La spiaggia non è mai particolarmente affollata in questo lato dell'isola e non dispone di strutture turistiche attrezzate, a parte poche eccezioni. Per trovare riparo dal sole ci si può rifugiare all'ombra dei grandi alberi di casaurina, dove non è difficile incontrare piccoli rospi o biscie dal collare lungo il sentiero che separa il mio hotel dalla spiaggia.
L'unica nota negativa di questo posto e un po' di tutta l'isola, è la presenza di rifiuti di ogni genere abbandonati veramente ovunque e la presenza di costruzioni alberghiere a ridosso di delicati ecosistemi sempre più spesso messi in pericolo dalla mano dell'uomo.
Foto di copertina: m01229
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