Che sono sempre le 5, le 6, le 7, del pomeriggio e non cambia niente perché sono esattamente uguali alle 9 alle 10 o alle 11 del mattino. Vuote. Se non di medicine, temperature, tosse e pigiami.
Che l'influenza è già una rogna, se poi è ostinata, diventa ancora peggio. Prendiamola con filosofia, ok, peccato che la filosofia fa a farsi benedire davanti all'inappetenza di tua figlia che ti sfianca ad ogni pasto, facendoti preferire arrivare a piedi a Loureds per misericordia piuttosto che restare ad imboccarla per le prossime tre ore. Prendiamola a ridere, ma resta poco da ridere se a letto c'è finito pure lui che con 37,5 pare più morto che vivo. Oggi poi si è rotto anche il rubinetto del lavandino e quando sono rimasta con il miscelatore in mano a l'acqua che si buttava a tutta forza, mi veniva da piangere. Non è possibile. Allora mi drogo di comomilla e di tisane al finocchio e alla menta e ai frutti di bosco e al cardamomo e cannella. Per stare calma, per spegnere la miccia e posticipare l'esplosione, per non pensare. Poi accendo il mac e trovo questa quote: "WHERE THERE'S TEA THERE'S HOPE"
Il fondo è ormai visibile attraverso l'ultimo sorso di te verde che riempie la mia tazza stasera, qualche residuo si è depositato, il miele è sparito e il post è finito. Buonanotte.
Song: Yann Tiersen - Le Corde