Domenica ho messo ordine nell’armadio delle scarpe.
E dopo aver fatto pulizia le ho contate.
Ebbene amiche… ad oggi possiedo SOLAMENTE 60 paia di scarpe.
Ovviamente mi permetto di aggiungere quest’avverbio al numero perché so bene che voi mi capite e sostenete psicologicamente e perché sono certa che avete più scarpe di me.
Davanti al Signor G. o a mio papà non mi sognerei mai di fare simili affermazioni.
Gli uomini non possono capire e ritengono assolutamente inconcepibile che noi possiamo aver bisogno di un numero simile di scarpe per sopravvivere.
Non immaginano neppure che le nostre motivazioni non sono, come si potrebbe pensare, di tipo psicologico: vanità, bieco impulso consumistico, mania compulsiva che ci spinge ad accumulare beni.
Le motivazioni che ci spingono purtroppo sono puramente pratiche: le nostre scarpe non sono fatte per camminare.
E quindi, nella vana ricerca del paio perfetto che possa assolvere anche alla funzione per la quale (in teoria) sono state create, noi continuiamo indefesse ad accumulare.
Tra le mie 60 paia ce ne sono solamente 10 che mi permettono di camminare per una giornata intera (quasi) senza problemi: i miei riding boots su misura, le mie vituperate Tube 2 di J. Campbell, le nuove Marni blu (a patto di non metterle per due giorni di seguito), 3 paia di Porselli, dei vecchissimi sandali flat di Miu Miu, gli zoccoli di legno di Trippen e di Swedish Hasbeens e un paio di sandaletti di cuoio ormai ridotti alla frutta
Tutte le restanti 50 paia non sono fatte per camminare.
Ci sono scarpe che riesco a tenere ai per piedi un paio d’ore, trascorse le quali mi viene voglia di sbattere la testa contro un muro e di correre a piedi nudi sull’asfalto.
Ci sono scarpe con i tacchi bassi (o addirittura raso terra) che riescono comunque a farmi venire vesciche e ferite ovunque.
Ci sono quelle che mi fanno venire mal di schiena e dolere tutte le articolazioni.
Ci sono scarpe che in teoria (in un mondo immaginario in cui le strade siano lastricate di soffice moquette) sarebbero comodissime, ma i tacchi sono talmente alti che alla prima pendenza o alla prima asperità rischio di ruzzolare e rompermi una gamba.
Ci sono scarpe che sono fatte solo per compiere il breve tragitto casa-macchina (purché la macchina non sia in garage), macchina-ristorante (purché il ristorante abbia il parcheggio nel raggio di 100 metri) e tavolo del ristorante-toilette (purché la toilette non sia al piano di sopra o di sotto).
Ci sono scarpe (un solo paio per fortuna) che non sono mai riuscita a mettere e scarpe infine, che è arduo tenere addosso anche solo per stare sedute, e che al ristorante o a teatro si finisce per slacciare e sfilare un pochettino, tanto per dare un po’ di sollievo ai piedi martoriati (salvo poi non riuscire più ad infilarle al momento di alzarsi).
Ormai riesco a capire alla prima occhiata a che categoria appartengono le scarpe che compro, e mi sono fatta furba: le compro e indosso lo stesso… ma porto sempre con me un paio di Porselli infilate nella borsa!
I tell you “ONLY” because I know that we understand each other and you have probabilly more shoes than me.
I would never say to my father or to Signor G. “I ONLY have 60 pairs of shoes”!
Males can not understand our reasons, that aren’t psychological but practical: our shoes are not made for walking, and we store them searching for a perfect pair.
I have only 10 pairs of shoes made for walking: my custom made riding boots, my ugly J. Campbell’s Tube 2, my new blue Marni (but I don’t have to wear them 2 days consecutively), 3 pairs of Porselli, an old Miu Miu’s flat, my Swedish Hasbeen clogs, my Trippen and a very old pairs of leather sandals.
My other 50 pairs are not made for walking.
I have shoes that I can wear for two hours… then I’d like run barefoot on tar.
I have flat shoes that hurt my feet and heels shoes that cause me backhace.
I have high heels so dangerous that I can tumble down at the first bumps.
I have shoes made for walking only 100 meters (from home to my car, from my car to restaurant, from my table at the restaurant to the toilet).
I have one pair of shoes that I never wore.
And finally I have shoes that are not made even to sit!
Now I can recognize immediately which category a pair of shoes belong and I’m very smart: I buy and wear them… but I put always a pair of Porselli in my bag! Questa voce è stata pubblicata in le cronache del mio armadio, scarpe. Contrassegna il permalink.