La tendenza è quella di aborrirle. Le fashion victim, infatti, preferiscono andare in giro svestite e con le gambe livide quando fuori fa -20°, piuttosto che indossare le calze color carne. Chi ha fatto almeno una fashion week invernale a Milano lo sa.Non stupisce quindi se ad indossarle di norma sono la studentessa-media, la casalinga di Voghera o l'eterna outsider che si bea di andare contro le mode.Mai ti aspetteresti che qualcuno ai vertici del settore moda, qualcuno come Karl Lagerfeld, non solo dicesse sì alle calze color carne, ma le mandasse pure in passerella e per giunta durante la sfilata di Chanel, uno di quei brand mitici che chiunque brama di vedere e possedere. E invece!? Sorpresa!
Ogni sei mesi attendo con ansia il défilé di Chanel, non tanto per le collezioni (che ultimamente trovo un po' ripetitive), quanto per la sfilata in sé.Ogni volta Lagerfeld è uno dei pochi a mettere in scena delle vere e proprie pièce teatrali, ispirate dalla vita quotidiana. Riesce a rendere estremamente reale qualcosa come la moda, che è sogno e magia per antonomasia. Attraverso spettacoli scanzonati, fa dimenticare per un attimo quanto sia lontana una griffe come Chanel dalla quotidianità e avvicina chiunque al suo mondo.Se non sono genio e bravura questi, non so cosa altro possa esserlo.Ma torniamo alla sfilata: dopo il supermercato, questa volta l'ambientazione era la strada, con un corteo di modelle manifestanti che agitavano cartelli con su scritto: "Tweed is better than tweet", "Make Fashion Not War", "Feministe mais feminine" e altri motti tutti in favore del rispetto dei diritti della donna, della pace e della libertà di espressione.Insomma un momento di riflessione politica proposto in una chiave comprensibile e accessibile (nonché gradevole) per chiunque.Tra cartelli, stivali colorati e twin-set in tweed, ciò che colpisce è l'uso di calze color carne, per di più sbrilluccicose.La domanda quindi appare lecita: adesso le calze color carne saranno socialmente accettate? Ora che uno dei piani alti come Karl Lagerfeld le ha proposte, le indosseranno tutti? Chi ha sempre detto 'No', si piegherà al volere del Kaiser e farà la sua sfilata di vergogna esibendo gambe beige?
Personalmente trovo sia una bella rivincita per le calze color carne, in quanto io sono stata sempre tendenzialmente a favore.No, non storcete il naso e non scuotete la testa. Fatemi finire prima.Dicevo, io sono tendenzialmente a favore. Ritengo che in determinate circostanze e solo entro limiti - quelli della decenza e del buon gusto -, le calze color carne siano passabili, a volte necessarie.Quando? Ve lo dico subito:1. se scelte nella tonalità giusta: negli anni mi è capitato di vedere ragazze color cadavere con le gambe arancioni. Ed è subito Pink in "Stupid Girls". Vi svelo un segreto: ragazze, anche le calze color carne hanno più tonalità. Scegliete quella del vostro incarnato e andrà tutto bene.2. evitate quelle effetto lucido: presente le calze proposte da Lagerfeld? Ecco quelle no: andate su una tipologia opaca e non sembrerete la brutta copia di Beyoncé.3. infine, limitate l'uso: se dovete prendere parte ad un evento in cui la gamba nuda è fuori discussione o il vostro look non ve lo concede, usatele pure. Di certo non tengono caldo, né nascondono difetti, ma quando è socialmente richiesto, è opportuno usarle
In tutti gli altri casi vi consiglio di optare per calze scure, in cashmere o calzini da abbinare a sandali (adesso se ne trovano di bellissimi nei negozi). Anche a Carnevale e Halloween.E adesso vi chiedo: continuerete a ritenerle una creatura del diavolo o vi piegherete al volere di Kaiser Karl?
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