Il film si chiama Win Win, lo interpreta Paul Giamatti, l'ha diretto Thomas McCarthy, lo stesso di L'ospite inatteso, strano personaggio che da regista gira film indie e da attore partecipa a roba commerciale come 2012 o Vi presento i nostri, e lo scorso gennaio è stato presentato naturalmente al Sundance, essendo la classica storia indipendente di provincia in cui Giamatti fa l'adulto sfigato in perenne gilet. L'interesse per il film è dato dalla colonna sonora indie (come pure quella di un film simile come Jack Goes Boating di Philip Seymour Hoffman, con i Grizzly Bear ed Evan Lurie), che tra le altre include una nuova canzone dei National, che si chiama Think You Can Wait e che è il primo pezzo ufficiale dalla pubblicazione un anno fa di High Violet. Non è un gran pezzo, e molto probabilmente è una delle cose scartate dall'album e pure dalla successiva versione deluxe, ma si fa ascoltare: conferma che non ci si sbaglia mai a diffidare dei b-side o dei singoli a ridosso di un lavoro ufficiale, così come che una voce come quella di Berninger rende bella qualsiasi canzone passabile. E la copertina del singolo, che riprende il concept di High Violent, è notevole.
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Il film si chiama Win Win, lo interpreta Paul Giamatti, l'ha diretto Thomas McCarthy, lo stesso di L'ospite inatteso, strano personaggio che da regista gira film indie e da attore partecipa a roba commerciale come 2012 o Vi presento i nostri, e lo scorso gennaio è stato presentato naturalmente al Sundance, essendo la classica storia indipendente di provincia in cui Giamatti fa l'adulto sfigato in perenne gilet. L'interesse per il film è dato dalla colonna sonora indie (come pure quella di un film simile come Jack Goes Boating di Philip Seymour Hoffman, con i Grizzly Bear ed Evan Lurie), che tra le altre include una nuova canzone dei National, che si chiama Think You Can Wait e che è il primo pezzo ufficiale dalla pubblicazione un anno fa di High Violet. Non è un gran pezzo, e molto probabilmente è una delle cose scartate dall'album e pure dalla successiva versione deluxe, ma si fa ascoltare: conferma che non ci si sbaglia mai a diffidare dei b-side o dei singoli a ridosso di un lavoro ufficiale, così come che una voce come quella di Berninger rende bella qualsiasi canzone passabile. E la copertina del singolo, che riprende il concept di High Violent, è notevole.
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