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Third-Party Ownership: UEFA e FIFPro passano al contrattacco

Creato il 06 aprile 2015 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Oggi UEFA e FIFPro Divisione Europa hanno formalmente inviato alla Commissione Europea un reclamo in merito alla legalità in seno alle leggi europee del possesso dei cartellini dei giocatori da parte di soggetti terzi (TPO), sulla base del fatto che tale pratica è dannosa per gli interessi di giocatori, club e tifosi, oltre che deleteria per la reputazione e l'integrità del calcio. Sebbene alcune federazioni nazionali si fossero già mosse in passato per porre fine a tale pratica, non è ancora stato trovato un approccio comune al problema in Europa.

La UEFA, in qualità di organo di governo del calcio europeo, ha l'obbligo di proteggerne gli interessi e di agire come portavoce dell'intero movimento continentale. La competenza specifica della FIFPro è quella di perseguire e difendere gli interessi dei calciatori professionisti, compreso il diritto a un'esistenza dignitosa ed onorevole.

La titolarità di soggetti terzi si esplicita nella possibilità da parte di cosiddetti 'investitori' di controllare e/o influenzare i traferimenti di giocatori soggetti a un accordo TPO (compresi i calciatori che non sono nemmeno a conoscenza del fatto che i loro 'diritti economici' siano stati ceduti a un soggetto terzo). I soggetti terzi sono mossi da un unico scopo, quello di massimizzare i loro 'profitti' sulle 'quote' dei cartellini in loro possesso. UEFA e FIFPro ritengono che tale consuetudine non sia nel miglior interesse dei calciatori, dei club e del calcio in generale. I giocatori (compresi quelli più giovani e vulnerabili) possono diventare vittime dell'avidità dei soggetti terzi e allo stesso tempo i club rischiano di cadere in un circolo vizioso di debiti e dipendenza da detti soggetti.

Gli accordi TPO minano le relazioni tra club e giocatori ed interferiscono con importanti norme legali dell'Unione Europea (UE). Detta pratica è inoltre contraria ai principi articolati ed accettati dalla stessa Commissione Europea nel 2001, quando l'organismo aveva condotto e concluso un'approfondita indagine sui regolamenti europei per il trasferimento dei giocatori. UEFA e FIFPro, pertanto, richiedono la creazione di una Commissione di indagine sugli accordi TPO e supportano totalmente la decisione della UEFA di vietare tale pratica.

Nel dicembre 2012 il Comitato Esecutivo UEFA aveva già chiesto alla FIFA di bandire in linea di principio la pratica del TPO in seguito alla segnalazione ricevuta dal Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico (PFSC). Recentemente la FIFA ha vietato la stipula di accordi TPO a livello mondiale, con entrata in vigore del divieto a partire dal 1 maggio 2015.

In merito all'invio di un reclamo formale, il Segretario Generale UEFA Gianni Infantino ha dichiarato: "La titolarità di soggetti terzi è una sorta di moderna schiavitù, che rende i calciatori proprietà di fondi di investimento o di altre entità non meglio identificate. Tutto ciò non può essere accettato dalla legislazione europea ed è proprio per questo che insieme alla FIFPro abbiamo chiesto alla Commissione Europea di indagare nel merito e di rendere illegale la titolarità di soggetti terzi".


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