Non me ne vado di casa, continuo a ripetere a me stessa, perché ciò che amo di questi luoghi e di questa routine ha di gran lunga più valore di tutto ciò che al contrario detesto, o che non sopporto o che semplicemente limita la mia individualità. E giuro che non sto mentendo. Anzi, a dirla tutta è tutto più spaventosamente vero da quando per arrivare a casa di Alfio, 13 anni, per il mio nuovissimo impiego da precettrice full time, devo attraversare da un capo all'altro il mio quartiere (qui il mio percorso), fargli le coccole, amarlo in silenzio scoprendolo a poco a poco, tra i vicoli quieti e quasi deserti alla strada principale piena di vita quasi fino a scoppiare. È un po' come quando non vedi la persona che ami per qualche giorno, forse una settimana, e quando la rivedi ti sembra di scoprirne per la prima volta i tratti del viso, le espressioni, i gesti. E di amarla sempre di più. Questo è successo a Soccavo e me. Ci siamo innamorati. Ci vedevamo tutti i giorni, vivevamo insieme, ma eravamo come degli estranei. È bastato uno sguardo appena per capire che ci saremmo amati più o meno per sempre. Ovviamente cammino a piedi. Lentamente. E non solo perché non ho la patente. E non solo perché so' cicciò. Non me ne vado nonostante mia madre ed io siamo separate in casa, dunque. Non me ne vado nonostante voglia vivere con te. Per non pensarci mi diverto col Fantamorto 2011, allora, e studio per l'esame di storia moderna e per la patente e scrivo, scrivo, scrivo. Scrivo. Non me ne vado di casa per le lenzuola nuove sul mio letto accanto a quelli dei miei fratelli, per l'odore dalla cucina quando rientro alla sera, per le mie abitudini, per i miei libri accostati senza criterio sulla scrivania, sul tavolo in cucina, su tutti i comodini ed in bagno, per mio padre che mi interroga in Codice della Strada e per tutto il resto, tanto resto che sicuramente non v'interesserà e che quindi mi converrà non aggiungere. Oh, be'. Così. Ho anche scritto una Wishlist romantica & pacchiana. E checché ne dicano vi voglio bene, nonostante il mio unico amore sia e sarà per sempre Soccavo Mon Amour. Adesso che ci siamo finalmente ritrovati. ♥ Tranquilli, eh, non me ne vado di casa.
Pubblicato da zeroschiuma | Commenti Tag: still life, cielo a vanigliaMagazine Diario personale
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