this must be the place

Ieri sera sono stata al cinema a vedere This Must Be The Place. Sinceramente, pur riconoscendo la validità dell'insieme, non avevo una gran voglia di un film "così" e, invece, sono rimasta piacevolmente sorpresa.Un grande film, nonostante una storia che si potrebbe narrare in pochi minuti e un grandissimo Sean Penn, meritevole di tutti gli onori del film. Con un attore diverso non si sarebbe avuto lo stesso risultato. Ho sentito anche dire "fantastico doppiaggio" e lì mi rimarrà il dubbio finchè non sentirò l'originale con la voce del reale Sean Penn. Uno spaccato della vita di Cheyenne, quel Robert Smith leader dei Cure (che a volte nel film si chiamerà John Smith). Non vi aspettate la storia della vita di una rockstar. Sorrentino descrive parte della seconda metà della sua vita, condivisa con una moglie presente da trentacinque anni (la grande Frances McDormand) pronta sempre a sdrammatizzare la depressione del cantante, una serie di personaggi strani e qualcosa sempre al seguito che sia il carrello della spesa prima e il trolley da viaggio dopo.E un viaggio. Alla ricerca di colui che, al tempo dei nazisti, ha umiliato il padre, ormai morto, in un campo di concentramento.Sullo sfondo, ma quasi a primeggiare sulla storia, una straordinaria America. Purtroppo sempre quella desolante e triste, dei paesi assurdi, nel mezzo di niente. Ma che, una straordinaria fotografia, ha reso impeccabile.Un film da non perdere con uno splendido sottofondo musicale.S.