Thohir: ”Vi spiego come faccio business”

Creato il 05 gennaio 2015 da Alex80

Erik Thohir ha parlato in un bel reportage, mandato in onda da Bloomberg TV, queste le parole emerse:

Perché ha investito nel mondo della comunicazione? In molti credevano fosse una mossa da pazzi…

“Tra questi ancora adesso i miei genitori, mia madre specialmente (ride). Non gli piaceva, mi disse ‘cosa stai facendo? Comprare dei media, dei giornali nel 2001, dopo la situazione che ha vissuto l’Indonesia nel 1999 (da quel momento in poi molto più liberale vista l’uscita di scena del presidente Suharto, ndr). Ma io dissi alla mia famiglia: questo è il business che a me piace: media, spettacolo e sport. Io ho studiato pubblicità, ho studiato comunicazione, questo è quello che so e che voglio fare, per favore supportatemi. Naturalmente allo stesso tempo molte voci sul mio conto dicevano “ah, lui vuole fare il politico”. E invece no, io dichiarai al mio gruppo che il motivo per cui ero lì era essenzialmente questo business. E poi, perché la portata e la direzione di Republika erano quelle del più grande giornale. Io sono nei media da 11 anni, non ho mai preso parti politiche. Altri interessi? No. Io non voglio diventare un uomo di governo, sono felice da business man”.

Suo padre, Teddy Thohir, è fondatore di una delle compagnie di hotel più grandi d’Indonesia. Suo fratello è proprietario di alcune importantissime banche, e lei è finito nei media? Perché? Dove sta il senso? Che aspettative avete?

“Sono d’accordo (ride). Ma… ricordo sempre ciò che mio padre mi disse quando ero piccolo. Essenzialmente ‘Ehi, fai il meglio, ciò che vuoi. E noi ti supporteremo. Così quando scelsi i mei studi, non erano incentrati sul business ma sulla comunicazione e sulla pubblicità.  Sempre business, ma d’altro tipo. Loro mi supportarono, molti nella famiglia si chiesero la ragione di quello che stavo facendo, con il rischio di stare all’ombra di mio padre e di mio fratello. Ma non era così: quello che volevo fare era solo la mia passione, non c’entravano niente i rapporti familiari”

Ti aspettavi tanto successo in così poco tempo per Republika? Ha sorpreso anche te stesso? La gente è rimasta molto sorpresa, eri ancora giovane e hai raggiunto il successo in poco tempo…

“Io credevo realmente che sarebbe stato un successo poter lanciare molte persone. Lavoro e mi concentro su quello che c’è da fare. Questo è il motivo per cui al mio team menziono le  C-I-R-I: Creativity, Implementation, Result e Inspiration. Nel nostro business, la creatività è davvero importante. Il media business è basato sulla creatività, se non c’è creatività meglio stare a casa”

VivaNews.com è stato un altro successo. E’ questo il modo di agire in un Indonesia in cui tanti giovani hanno degli smartphone? Raccontaci…

“Abbiamo parlato dell’avvento del digitale. Ho letto che nel 2020 tutte le persone nel mondo saranno connesse ad Internet. Penso che il modello di business e il modo di fare business cambieranno. Il digitale sarà il futuro di qualsiasi business. Ma io credo realmente nei media che hanno ancora un buon management e che possono produrre buoni contenuti. Poi, la distribuzione può arrivare da dovunque, e il digitale è la piattaforma che può essere trasmessa a ogni dispositivo: al tuo computer, al tuo telefono. Tu puoi leggere il tuo magazine sull’iPad e magari scorrere le notizie in aggiornamento. Questa è la strada per il futuro dei media”

Cosa significa questo per i canali tv, è tempo di lasciare?

“Ahahah, beh. Quando tu fai business e investi, hai una strategia di 5-10 anni. Questo dipende dalle caratteristiche stesse del business”

Un grande aiuto finanziariamente è arrivato dalla famiglia Bakrie e anche da Murdoch (per Vivanews.com e Tv1)…

“La chiave di tutto è la competenza. I soldi possono essere buoni, ma se tu non hai la competenza non puoi avere una squadra forte al tuo supporto. Se tu ricordi Murdoch non era partner in TV1 all’inizio, Murdoch era partner di Anindya Bakrie in un’altra tv. Poi la compagnia è cresciuta perché Tv1 è diventata un grande successo, dopo alcuni anni grazie a un team creato con grande successo, e da lì siamo diventati un gruppo. Non si può lavorare da soli. Io continuo a dirlo: “Perché avremo successo? Perché tutti ci supportiamo a vicenda”.


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