Tornano i giovani Thorr-Axe, da noi recensiti nel 2011, con il seguito del loro splendido debutto che fa ancora fumare le casse del nostro stereo.
I ragazzi in questi anni sono cresciuti, non hanno ancora un'etichetta alle loro spalle, ma di questi tempi poco importa se poi i risultati sono questi.
Gates Of Winter mantiene lo stile e i temi che facevano sfondo all'esordio, con descrizioni epiche e riff monolitici, ma il tutto diventa maggiormente ruvido e stonato e il risultato è forse ancora meglio del già eccellente "Wall Of Spears".
I Thorr-Axe si inseriscono in quello stoner doom con ampi risvolti metallici che ha tanta fortuna in America e non solo: le loro canzoni sono megaliti ben costruiti, con diramazioni e passaggi che risentono fortemente di passioni metalliche.
Ascoltando Gates Of Winter si ha l'impressione fisica del suono che hanno in mente questi ragazzi e che, disco dopo disco, stanno costruendo anche nelle menti dei loro ascoltatori.
Le storie sono epiche ed ampie come il loro suono, e raramente la fantasy ha avuto una sonorizzazione così calzante.
I Thorr-Axe possono tranquillamente ambire ad un ruolo di primo piano nel panorama rumoroso dei giorni attuali e, anche se giovani, le loro anime sono baciate dalla bellezza degli antichi.
Dita in aria e testa che si muove su e giù, ascolti ripetuti e grande goduria.
Tracklist:
1.Open The Gates
2.The Seer's Vision
3.Four Hooves
4.Mountain Crusher
5.The Forging Ritual
6.Gates Of Winter
7.Descent
8.Intermission
9.Awakening
Line-up:
Tucker Thomasson - Chitarra, Voce
Garrett Daniels - Chitarra
Jake Cullison - Basso
Jacob Lett - Batteria, Voce