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Throw away your television

Creato il 05 ottobre 2010 da Femminileplurale

Throw away your televisionLa società peggiora? La Tv sicuramente sì. Meno la guardi, più te ne rendi conto.

La Tv, per esempio, abitua sempre più a guardare senza giudicare, a ingozzarsi di “fatti” senza che avvertiamo la necessità di sviluppare un’opinione in merito. D’altra parte, un’opinione è “solo un’opinione”, non un “fatto”. Chi ha bisogno di avere un’opinione, quando può avere i fatti? Più che le ideologie sembrano morte le idee, idee come competenza, riflessione, esattezza, le idee base per costruirsi opinioni. Sono morte perché per svilupparle serve staccarsi dai fatti, prendere tempo, studiare, mentre il flusso delle informazioni pretende risposte immediate, giudizi veloci; pretende spettatori, come si dice, “con la verità in tasca”. Dato che la verità non è nelle nostre tasche, diventano la norma i discorsi col minimo spessore possibile, e chi prova ancora a proporre una visione d’insieme suscita sgomento.

Il primo ottobre a Otto e mezzo era ospite di Lilli Gruber Aldo Busi. Aldo Busi ha detto che la laicità in politica non è sufficiente, perchè in politica serve essere anticlericali, ovvero assimilare l’Illuminismo, essere capaci di avere una visione dell’uomo nello Stato che esula completamente da convinzioni religiose di sorta. Ha detto che la violenza alle menti dei bambini perpetrata ad Adro è grave quanto la pedofilia e avrebbe meritato l’intervento dell’esercito, e che si dovrebbe dar fuoco a quei banchi con un simbolo politico inciso sopra. Ha detto che l’unico simbolo che dovrebbe stare dovunque (nei luoghi pubblici) è la doppia elica del DNA umano, e che, per esempio, quando vede un’aula di tribunale con un crocefisso pensa “Ma che me ne frega di quello? Io sono qui per essere giudicato, non voglio essere perdonato!”.

Piacevolmente sorpreso da cotanta franchezza, ero contemporaneamente rattristato e irritato per il modo, peraltro prevedibilissimo, in cui la conduttrice ha interpretato il suo ruolo in tutto ciò: raccomandando a ogni piè sospinto al suo ospite di concludere in fretta “perchè ho molte domande”, accompagnando ogni sua affermazione con commenti come “sono parole forti” e “va beh, questa è la sua opinione” (sic!), alla fine la poverina sembrava quasi pentita di aver voluto in studio quest’uomo. Sono tanto più gestibili gli ospiti del PD, che non dicono niente (niente di sinistra perché hanno paura di perdere l’elettorato di centro e niente nemmeno di centro perchè non vogliono perdere (?) gli elettori di sinistra), o gli ospiti di destra, che dicono cose facili facili (perchè il loro elettorato è quello che è).

Lo Stato e i suoi spazi come luogo di vita e di tutela delle persone e delle loro idee: dunque niente religione quando si parla di politica e niente politica negli spazi pubblici. Avete mai sentito dire con chiarezza queste cose da chi di dovere?

Dopo Otto e mezzo ho girato canale, perchè mi ero proposto di non guardare l’intervista a Renzo Bossi a Le invasioni barbariche, ma infine non ho resistito.

Throw away your television
Renzo Bossi, saggiamente spedito dalla giornalista meno giornalista che c’è per la sua prima intervista in un salotto Tv, ha deliziato il pubblico con una scena che presumibilmente è stata una replica di quella fatta ai colloqui di tentata maturità. Bofonchiando monosillabi e sudando freddo ogniqualvolta la risposta alla domanda non poteva essere scelta fra le opzioni ”sì”, “no” o ”Maroni”, egli non è riuscito a nominare “tre valori che per te sono importanti” (gli è venuta in mente solo l’onestà), una domanda così facile che nemmeno ci speri che la prof. ti faccia proprio quella. Ma la Bignardi non è una professoressa stronza, non ti vuole mettere in difficoltà, per il semplice fatto che non le interessa quello che sai. Né chiede spigazioni se alla domanda “Potremmo avere un presidente del consiglio omosessuale?” rispondi con un democratico e coraggioso ”Perchè no?”, quando pochi mesi fa credevi che «nella vita va provato tutto tranne due cose: la droga e i culattoni». Perché alla prof. Bignardi e ai suoi, ahimè, numerosi colleghi, non interessa nemmeno che tu sia coerente, consapevole, preparato, anche se hai già una responsabilità pubblica non le interessa niente di tutto ciò, non le interessa avere un’opinione e non le interessa fornire ai telespettatori i mezzi per formarsene una.

Dato che sono sempre meno un telespettatore di questa Tv, io un’opinione ce l’ho. Voi?

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