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La Corte di Assise di Torino ha riconosciuto l'omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo alla Thyssenkrupp.L'amministratore delegato dell'azienda, Herald Espenhahn, è stato condannato a 16 anni e mezzo di reclusione.Questa sentenza dice una cosa precisa: la vita di un lavoratore non si può trasformare in profitto. Non so se sia una decisione storica, so che è la prima volta che un amministratore delegato viene condannato per omicidio volontario. Non era mai successo". E' questo il primo commento del segretario Cgil alla sentenza di primo grado che ha condannato a 16 anni e mezzo per omicidio volontario Herald Espenhahn.la Corte ha accolto le richieste dell'accusa anche per gli imputati Marco Pucci, Gerald Priegnitz, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri, tutti accusati di omicidio colposo e condannati a 13 anni e mezzo di reclusione. Per l'imputato Daniele Moroni la pena comminata è stata di 10 anni e 10 mesi, superiore ai nove anni richiesti dall'accusa.La società ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni Spa è stata condannata al pagamento della sanzione di 1 milione di euro, all'esclusione da agevolazioni e sussidi pubblici per 6 mesi, al divieto di pubblicizzare i suoi prodotti per sei mesi, alla confisca di 800mila euro e alla pubblicazione della sentenza su una serie di quotidiani nazionali.E' stata fatta giustizia, ma non riavremo i nostri cari: parenti delle vittime del rogo della Thyssenkrupp usano tutti le stesse parole. Si stringono in abbracci, qualcuno piange, qualcuno applaude, qualcun altro resta immobile, quasi impassibile ad ascoltare il lunghissimo dispositivo: è la fine di un calvario durato decine di mesi. Nessuno gioisce, non trapela, se non pallida, neanche la soddisfazione di una sentenza che hanno atteso udienza dopo udienza. "E' andata bene - dice Grazia, la mamma di Rosario Rodinò - e ringrazio il dottor Guariniello per il lavoro fatto, è stato bravissimo. Speravo in questa sentenza, ma non me la aspettavo.