Senti come suona bene questa parola, come evoca sacro e profano nello stesso tempo?
Ti adoro. Ho la sensazione di essere ricoperta da sottili lamine dorate, su di un piedistallo, dove tutti possono vedermi ma nessuno può toccarmi.
Amo quando mi dici <<ti adoro>>. Mi sento una dea greca avvolta in un lungo peplo ondeggiante, coi capelli raccolti in un trionfo di riccioli e trecce.
Ti adoro.
Senti la musica, la gelosia intima di questo verbo, come se volessi dirmi che mi vuoi tutta per te, che vuoi stringermi e non lasciarmi più andare? Come se mi dicessi che sono divina ed umana allo stesso tempo; irraggiungibile ma tangibile, lontana da qualsiasi contatto fisico ma tra le tue braccia, con te che mi proteggi dal mondo, come se fossi il suo tesoro più prezioso? Ora sai quanto mi piace; mi sono sempre piaciuti gli ossimori del resto, perciò dimmi ancora che mi adori.
E quando dici <<ti amo>> poi...