Magazine Cultura

TI CAGHI IN MANO – L’intervista che John Landis fece a Christopher Lee

Creato il 04 marzo 2014 da Fabioeandrea

Sir Christopher Lee , Excellence Award Moët & Chandon

E per chiudere il nostro excursus sui vampiri… Quale modo migliore se non riportare un’intervista che John Landis fece a un già molto attempato Christopher Lee?!?

John Landis: Chris, eri sul punto di dirmi di evitare il termine “film horror”.
Sir Christopher Lee: È una risposta molto semplice. Ho fatto film con Boris Karloff che, come me, ha fatto del suo nome il nome di un mostro. Era un uomo meraviglioso, un attore eccellente… molto meglio di quando recitava ruoli con un più pesante spessore. Cosa doveva fare per fare quello che faceva? Rendeva credibile l’incredibile. E questo è molto difficile, soprattutto con il pubblico di oggi. La ragione per cui non mi piace la parola “orrore” è perché evoca qualcosa di veramente brutto, orribile, orrendo, malvagio, vile. La parola che Boris usava di più per questi film, e la uso anche io, è “fantasy”. I francesi si riferiscono sempre a questo film come “film fantasy”, che credo sia una buona descrizione. Non ho mai guardato ai miei film come a dei film horror. Ho sempre cercato di dare l’impressione che i personaggi che recitavo stessero facendo cose che altri non potevano fare. E Boris ha fatto lo stesso.
JL: Hai recitato alcuni dei film di mostri considerati “mostri classici”. Sei il definitivo Dracula, e hai interpretato la Mummia, così come la creatura di Frankenstein. Il tuo Dracula è stato piuttosto feroce, considerando che la tua creatura di Frankenstein è molto simpatica…

TI CAGHI IN MANO – L’intervista che John Landis fece a Christopher Lee

CL: Questo è quello che ho sempre cercato di fare. Anche quando si recita, non necessariamente un mostro ma, il cattivo più in generale, bisogna fare o dire qualcosa che il pubblico non si aspetta.
JL: La tua performance in La maschera di Frankenstein è favolosa.
CL: La creatura di Frankenstein è un personaggio molto pietoso. Lui non ha chiesto di essere creato: è una vittima. Più vittima delle persone che uccide.
JL: Pensi che le persone che uccide siano troppe?
CL: Beh, non ho ucciso molte persone, se ricordo bene. E Boris neanche. Nel suo Frankenstein, c’era quella famosa scena in cui gettava la bambina nel lago pensando che galleggiasse come i fiori. La censura la volle tagliarla ma, credo che ci sia di nuovo ora. Quella era una scena pietosa… molto pietosa. Il pubblico doveva vedere questo lato della creatura.
JL: La cosa interessante di La maschera di Frankenstein è che il personaggio di Peter Cushing, il Dottor Frankenstein, è il vero mostro.
CL: Oh, assolutamente. Come dici tu stesso, io sono la vittima.
JL: Martin Scorsese ha detto che il tuo ingresso in Dracula il vampiro gli fece un’impressione enorme. Cammini tranquillamente giù per le scale e dici: «Io sono il Conte Dracula e questa è la mia casa». Qualcosa di elegante e semplice.
CL: Mi ricordo la prima notte a New York con Peter Cushing. Non ero mai stato in America. Era il ’57, circa, credo. C’era un grande edificio con vicino un grande cinema che era stato coperto da un enorme dipinto di me nelle vesti di Dracula che rapivo una delle ragazze che recitavano con me. […] Poi siamo dovuti andare alla Prima… Io non sono molto a mio agio in pubblico… pochi attori lo sono. Ho detto a Peter: «Non credo che questa sia una buona idea.» E lui ha detto: «Oh, mio caro, ma è per questo che siamo venuti qui! Dobbiamo farlo!». Era quasi la mezzanotte e c’era molto pubblico […]. Così ho detto a Peter: «Mi siedo nella fila più in alto, sotto la cabina di proiezione con te, vicino all’uscita, così che se succedesse qualcosa posso andare via». Perché non mi piace vedermi sullo schermo e non sapevo come sarebbe stata la reazione del pubblico. Infine, si spengono le luci, si tirano le tende, appaiono i titoli di testa… e mi ricordo che c’era una bara con il mio nome e il sangue che colava dai caratteri. Ci fu un enorme boato di applausi e poi arrivò il momento in cui mi si vede in cima alle scale… una sagoma… Il cinema è esploso. Qualcuno gridava, urlava e rideva… e ho pensato “Oddio, questa è davvero la fine!”. Poi il mio personaggio scende le scale in modo perfettamente normale e dice con molta calma «Harker!» o «Buona sera, Signor Harker» o qualcosa del genere… e lui risponde: «Conte Dracula» e io dico: «Sì, sono Dracula»… o qualcosa del genere. Il pubblico si è completamente ammutolito! Silenzio totale per il resto del film!

TI CAGHI IN MANO – L’intervista che John Landis fece a Christopher Lee

JL: Il pubblico deve aver reagito allo spavento.
CL: Un paio di brividi e squittii ma, ogni volta che apparivo sullo schermo: il silenzio.
JL: Il tuo Dracula è terribilmente fisico e molto, molto sessuale.
CL: Che non era mia intenzione!
JL: Che sia voluto o meno, ha fatto una grande impressione.
CL: So che l’ha fatta ma, ho provato a entrare nel ruolo pensando che a un uomo affetto da una specie di pulsione. Io, ovviamente, ho dato l’idea e a voi è piaciuta.
JL: Hai recitato in maniera molto sessuale, però, Chris! Stai dicendo che è stato un incidente?
CL: Dovevo tentare di attrarre le donne… che era nella sceneggiatura!

TI CAGHI IN MANO – L’intervista che John Landis fece a Christopher Lee

JL: Ora, che dire di tutti i sequel. […]
CL: Che ha dato luogo a una storia vera. Il primo film è uscito vertiginosamente in tutto il mondo.
JL: Un grande successo.
CL: E mi ha fatto diventare famoso mondialmente. Come Dracula, però! Non necessariamente come Christopher Lee!
JL: Ma non solo! Il tuo Dracula è stato sorprendente e straordinario ed è stato il primo film di Dracula a colori! E il rosso era così Technicolor!

TI CAGHI IN MANO – L’intervista che John Landis fece a Christopher Lee

CL: Beh, questa era l’idea della Hammer. Otto anni dopo, mi chiesero…
JL: … passarono otto anni dal primo film al secondo? Non lo sapevo.
CL: Sì, sette o otto. Ho interpretato Rasputin e Dracula, il principe delle tenebre quasi fianco a fianco. Stesso set. Quando ho letto la sceneggiatura, ho detto al mio agente: «Non dico niente in nessun dialogo. È spaventoso!»
JL: Non dici niente nel film?
CL: Non una parola!
JL: Ma tu crei un inferno con la tua presenza!

TI CAGHI IN MANO – L’intervista che John Landis fece a Christopher Lee

CL: Rifiutai di fare il secondo film… in un primo momento. Alla fine, recitai il ruolo di Dracula altre cinque o sei volte…
JL: Spero ben pagato!
CL: Oh, stai scherzando? Penso che mi abbiano pagato 750 sterline circa.
JL: Anche per quelli successivi?
CL: Mi hanno pagato più tardi, ma non molto. Certamente non di più!
JL: Ma tu eri il punto forte del film!
CL: Ho comprato la mia prima auto quando avevo 35 anni. Era una Mercedes di seconda mano. Potevo quasi permettermela.
JL: C’è un mostro in particolare del quale avevi paura da bambino?
CL: Beh, mi ricordo che dopo aver visto Boris Karloff in Frankenstein, a 11 anni, mi svegliavo nel mezzo della notte, pensando che fosse nella mia stanza… E non ero il solo!

Monsters in the Movies by John Landis (DK Publishing


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :