Quando non sai cosa accade, chi sei. Puoi solo decidere di stare sul confine e provare a volare, Babsi e Viola. Dai messaggi su Facebook a quelli del cuore. Loro due. Amiche per sempre.
“Se l’Amoredoveva esistere in qualche modo e per forza davvero, allora era quello.Non era né uomo né donna,non doveva possedere un inizio e neppure una fine.Ma aveva un colore. Semplicemente era viola.”
Un racconto delicato, dolce poetico, elegante ed intenso. Dove le parole sembrano dipingerti addosso un sogno.
Un inno all’amore, una prosa poetica, a tratti ermetica, a tratti spiazzante per la delicatezza e il timore con i quali la Cingolo cerca di dar voce al viaggio rivelatore intrapreso da Babsi, la giovane protagonista.E il risultato di questo viaggio è per certi aspetti sconvolgente tanto quanto naturale. Babsi realizza, infatti, che il suo cuore batte per un’altra donna, per la sua amica di sempre, materna e complice, un’artista, Viola. Perché l’amore, scrive l’autrice, non è mai un errore se è purezza. Un tema delicato, quindi, ma anche altrettanto comune, ormai, nella narrativa femminile moderna – basti pensare ad Acciaio di Silvia Avallone – , anche se qui, il modo di affrontarlo è diametralmente diverso poiché ci si affida all’introspezione del linguaggio poetico che, però, talvolta rende di scarsa e immediata comprensione i significati che invece il ricorso alla narrativa renderebbe senz’altro più semplice.