Ue: no alla distruzione di embrioni umani per ricavarne farmaci – Corriere della Sera. Mia madre ha il Parkinson. Non so se la ricerca in questione poteva rallentare la malattia o addirittura portare a una sua regressione. In ogni caso, la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea non impedirà a chi ha molti soldi di potersi permettere tipi di cure che alla gente comune non arriveranno mai.
Un embrione non è un essere umano. Ci vogliono intere settimane di gestazione per distinguere con chiarezza un feto umano da quello di un delfino o di uno scimpanzé, che condivide con noi il 98% (il 98%!) del patrimonio genetico.
Io, malgrado tutto, continuo a dichiararmi persona di fede, cresciuta nella chiesa cattolica. Una chiesa cattolica che, però, chiaramente ispiratrice di questa sentenza, continua a marcare con forza la sua perdurante mancanza di carità. Spero che, prima o poi, abbia a pagare tutti i suoi peccati. In un’entità uguale, né un grammo di più né un grammo di meno, al dolore che è stato provocato o non è stato alleviato.