Tibet, palazzo del Potala, nella capitale Lhasa
I turisti stranieri hanno la proibizione di entrare in Tibet durante questo mese di marzo, con la scusa del maltempo, come comunicato dal segretario del Partito Comunista Cinese (PCCh) della regione, Zhang Qingli, oggi, alla stampa indipendente."Il clima nel Tibet è estremamente freddo. La neve copre qualsiasi area della regione, e non desideriamo un solo incidente sgradevole nella nostra giurisdizione. Per questo consideriamo prioritaria la sicurezza e la salute dei viaggiatori" affermò Zhang, citato oggi nel quotidiano "South China Morning Post".
La maggiore compagnia aerea del paese, Air China, informava, già dal giorno 5 marzo, che non accetta passeggeri stranieri con destinazione Tibet.
Il divieto, stranamente, coincide con il terzo anniversario delle rivolte nella capitale tibetana Lhasa, che avvennero il 14 marzo del 2008. Ma la proibizione coincide anche con la stretta vigilanza del governo cinese di fronte alle convocazioni tramite internet di concentrazioni in varie città del paese, ispirate alla "Rivolta dei Gelsomini" della Tunisia.