Il Tiglio
Il tiglio comune, nome diffuso per tilia vulgaris, è un albero molto bello, appartenente alla famiglia delle Tiliacee. Il suo nome deriva dal termine greco “ptilon” con il significato di ala, in riferimento alla sua brattea fofliacea che agevola la diffusione dei grappoli di frutto grazie al soffiare del vento.
Le diverse specie sono originari di diverse zone del mondo, dall'Europa, all'America all'Asia. Nel nostro paese il tiglio cresce più diffusamente in maniera isolata e mai sopra i 1000 metri di altitudine. L'albero può arrivare a grandi dimensioni, anche superare i trenta metri di altezza. Vanta chiome, a seconda della specie, tondeggianti, movali, oppure colonnari, con ampiezze che vanno dai dieci ai venti metri. Il tilia vulgaris è assai diffuso come albero ornamentale per viali e parchi, grazie alla sua particolare adattabilità unite a rusticità, vigore e bellezza estetica. Il suo uso è quasi esclusivamente finalizzato all'ornamento di parchi, viali alberati e giardini. Per la caratteristica chioma ampia e fitta è molto apprezzato come dispensatore di luoghi ombreggiati, sia in viali che in angoli di giardino. Raramente viene impiegato anche per la ricostruzione di boschi fluviali La sua corteccia presenta un colore grigio scuro e diverse venature che scorrono in direzione longitudinale.
Foglie, fiori
Il tiglio ha come particolare della sua bellezza un fogliame vivace in un' ammirevole successione di colori che passano da un verde pallido, tenue, fino a sfumature decisamente più ricche tendenti al verde scuro, per arrivare a tonalità vicine all'oro pallido in autunno. Le foglie sono ampie e cuoriformi e presentano un margine leggermente seghettato. Anche i fiori donano all'albero una straordinaria vivacità, specie durante la stagione estiva quando ravvivano il loro colore inizialmente bianco giallastro che volge in seguito verso tonalità di giallo più acceso. I fiori sono ermafroditi e presentano un calice con 5 sepali e corolla con 5 petali.
Coltivazione
Il tiglio deve essere seminato nel mese di marzo all'interno di terrine. Successivamente, quando nella crescita le piantine raggiungono una dimensione tale da poter essere manipolate, è consigliabile rinvasarle in un cassone freddo. All'arrivo di ottobre, con il diminuire della temperatura, si trapiantano le piantine in vivaio dove è prevista la loro coltivazione per tre o quattro anni. Trascorso questo tempo è arrivato finalmente il momento della conclusiva messa a dimora.
Esposizione
Il tiglio comune predilige posizioni di sole, tollerando ugualmente climi torridi e climi a inverno rigido. Ha ottime capacità di adattamento agli ambienti urbani, e comunque ottime capacità di adattamento alle diverse temperature. Per il tiglio da interni, meglio mantenere durante l'anno una temperatura che si aggiri intorno ai 10 o 15 gradi.
Terreno
L'albero ha ottime capacità di adattamento, dai terreni acidi a quelli alcalini. Predilige tuttavia terreni calcarei, ben profondi, drenati e fertili.
Potatura
Sopporta con estrema facilità la potatura. Per questo è possibile avvicinare più esemplari nella messa a dimora, in modo da creare un effetto di galleria o di suggestivo arco verde.
Innaffiatura
L'albero ha la caratteristica di evaporare molta umidità. E' quindi consigliabile mantenere il terreno del tiglio umido senza arrivare tuttavia a ristagni d'acqua. Innaffiare maggiormente in estate, meno con il diminuire della temperatura
Parassiti
Il tiglio ha diversi nemici che possono attaccarlo, recando danni anche gravi. Tra i lepidotteri nemici dell'albero ricordiamo il bombice del ciliegio, che mangia le sue foglie, la bucefala, che divora la parenchima delle foglie, infine la sesia apiforme, forse la più pericolosa, che scava gallerie alla base del tronco dell'albero attentando alle radici, con seri rischi per la vita del tiglio.
Tra gli acari i più pericolosi sono gli eriofidi, che apportano visibili danni alla pagina inferiore delle foglie e i ragnetti gialli, fastidiosi in particolare per i rametti dell'albero.
Per quanto concerne invece l'attacco dei funghi, si riscontra non di rado l'assalto della gnomonia tiliae, che porta macchioline scure su foglie e rametti, o della pyrenochaeta pubescens che conduce al seccume della corteccia, infine della cercospora macrospora, responsabile di un numero sterminato di macchie sulla foglia, danneggiandola fino alla caduta.
Altre specie
Esistono come si è detto diverse specie di tiglio.
Quelle più comuni sono: il tiglio americano, nome comune per tilia americana, albero che arriva anche a 30 metri di altezza ed è particolarmente resistente al caldo e alla siccità e per questo motivo mantiene per lungo tempo le foglie. Si adatta con facilità a diversi tipi di terreno, preferendo comunque i terreni arenosi e freschi. Anche l'americano è coltivato spesso in viali e parchi.
Il tiglio selvatico ( tilia cordata ), che ha corteccia scura, può arrivare a 30 metri di altezza e preferisce terreni profondi e ricchi. Ha foglie con picciolo lungo 2-3 centimetri con la caratteristica di presentare ciuffi di peli rossicci tra le nervature.
Il tilea platyphillos ( ibrido tra l'europaea e il grandifolia), con chioma ampia, altezze intorno ai 25 metri e radici assai profonde. Predilige soprattutto un alto grado di umidità, nell'aria e nel terreno.
Ricordiamo infine il tilea tormentosa, con chioma molto ramificata e altezze fino ai 20 metri, particolarmente resistente alle intemperie e alla siccità.