Carissimi genitori, perdonatemi quello che vi ho fatto. Muoio contento. Saluti a zio e tutta famiglia e tutti vicini, famiglia Alfredo. Senza piangere muoio e mi levo la maglia. (Quinto Persico -Tigre- di anni 19, partigiano fucilato nel marzo 1945, Genova).
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S A L U T O
A voi che lavorate sulla terra
bianchi di neve azzurri di miniera,
s’alzi la vela d’ogni nome aperto
a chiamare le cose, il mare in fiore
nella parola che gli nasce nuova.
Ai cuori stanchi di mentire, al gioco
delle vecchie parole ove s’oscura
anche la luce delle lontananze,
alle guerre, agli imperi, sciolga il vento
i suoi roghi d’azzurro perché l’alba
torni a spuntare illesa dalle spiagge
nuove d’un mondo che non ha confini.
-Alfonso Gatto-
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