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Tim Berners-Lee, la parola al padre del Web

Creato il 13 gennaio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Reduce dai festeggiamenti per i 25 anni della sua creatura, Tim Berners-Lee si è concesso a Repubblica: “Quello del Web è un percorso non ancora finito”.

La sua creatura ha ormai 25 anni, ma non li dimostra. Per l’ultimo compleanno gli è stata dedicata una statua di bronzo, come si confà ai dittatori, agli idoli o agli eroi. Ma lui liquida l’argomento con un’alzata di spalle. Non si direbbe che questo sessantenne inglese, atterrato oggi in Italia per una due giorni di incontri importanti, sia quel Sir Tim Berners-Lee che un quarto di secolo fa diede la luce, su un computer NeXT al CERN di Ginevra, alla prima pagina di Internet. Da quel giorno, prese avvio l’avventura dell’invenzione che ha cambiato nel bene e nel male la vita e il modo di esprimersi e comunicare di milioni di persone in tutto il mondo.

Tim Berners-Lee. Photo credit: Knight Foundation via Foter.com / CC BY-SA

Tim Berners-Lee. Photo credit: Knight Foundation via Foter.com / CC BY-SA

Tim Berners-Lee è giunto oggi in Italia, dove si tratterrà fino a domani. L’agenda è fitta di impegni. Per oggi è prevista la sua partecipazione al lancio della campagna pubblicitaria che lo vedrà al fianco del colosso telefonico TIM nella veste di testimonial d’eccezione. Domani mattina condurrà un seminario sulle sfide di Internet di fronte a cento esponenti dell’agenda digitale italiana, in vista di decreti legislativi in materia. Infine, domani sera, sarà ospite speciale alla festa per il 40esimo anniversario dalla fondazione del quotidiano italiano Repubblica, cui ha concesso un’intervista. In essa Tim Berners-Lee non si abbandona ad un incondizionato ottimismo nei confronte del World Wide Web, e anzi si dice convinto del fatto che il cammino per la maturazione di Internet sia tutt’altro che concluso: «Le cose che vediamo sono così meravigliose che uno può dire che la missione ormai è finita. Ma ci sono tante persone che non sono connesse alla rete, il lavoro da fare è ancora tanto. E poi va aggiunto che il modo in cui molte persone usano la rete non è il massimo, non è esattamente quello strumento per collaborare che avevo immaginato 25 anni fa».

Insomma molto deve essere ancora fatto, e non possono essere certo taciute o ignorate le tendenze all’appropriazione di vaste aree della rete Internet da parte di soggetti intenzionati a ricavare profitto da posizioni di controllo monopolistico e i rischi che queste derive possono comportare, non ultimi quelli per la democrazia. A chi gli sottopone scenari di censura e sorveglianza di massa, Tim Berners-Lee risponde: «Il web non è diverso dall’umanità, che è fatta di cose orribili e altre meravigliose. Chi accusa il Web di avere un lato oscuro, dovrebbe riflettere sul fatto che quel lato oscuro è nell’umanità stessa. Ciò detto io sono ottimista e resto convinto che il saldo finale, il bilancio di una umanità più connessa resta positivo. In ogni caso è un buon segno della maturità di Internet il fatto che la gente si faccia delle domande sugli effetti del Web».

di Andrea SEVERINA

Tags:cern,Ginevra,internet,tim berners-lee,web,world wide web

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