Tim Burton diresse la prima versione di Frankenweenie la bellezza di 28 anni fa, nel 1984, quando ancora non era famoso e lavorava come disegnatore per la Disney, passando il suo tempo tra cuccioli dagli occhioni splendenti (Red e Toby nemiciamici) e pentole magiche (Taron). In quel periodo, come ricorda lo stesso Tim Burton nella stupenda autobiografia edita da Feltrinelli, erano in pochi quelli che avrebbero scommesso sulla commerciabilità dei suoi lavori e, soprattutto, nessuno tra quei pochi avrebbe anche solo lontamente immaginato l'enorme successo che in seguito i suoi capolavori avrebbero riscosso in tutto il mondo.Ho sempre adorato lo stile di Burton e ogni suo lavoro, dal cortometraggio d'animazione Vincent fino ad arrivare alla sua magnifica rivisitazione del mondo di Alice nel paese delle meraviglie, e al divertente Dark Shadows, è da considerarsi, per quel che mi riguarda, un pezzo insostituibile di storia del cinema.
Escludendo ovviamente il "Il pianeta delle scimmie", film del quale lo stesso Burton si è dichiarato insoddisfatto, tutto si può dire di Burton tranne che non abbia seguito quel che gli diceva il cuore (come si suol dire); e il suo curriculum cinematografico è lì a dimostrarlo. Persino trasformare un corto cinematografico girato con attori veri quasi 30 anni fa in un lungometraggio d'animazione distribuito in tutto il mondo è una cosa che poteva riuscire e - soprattutto - venire in mente - solo ad uno spirito libero, nonchè un genio, come Tim Burton. Così, ecco che Il 15 gennaio esce in tutti i cinema italiani Frankenweenie, il nuovo - si fa per dire- lavoro di uno dei più importanti geni cinematografici contemporanei. Di seguito ne troverete il trailer ufficiale e non solo: mi pareva giusto dedicare a questo evento il giusto tributo su Sangue sul muro, riproponendovi il cortometraggio originale, quello che Burton diresse nell'ormai lontano 1984. Quando si dice che il genio non invecchia mai...
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