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Timbuktu sbarca in Italia!

Da Ilgiornaledeigiovanilettori

La rivista digitale tutta italiana che ha già conquistato l’America arriva finalmente sugli schermi degli iPad nostrani per stupire, divertire e conquistare bambini e famiglie con i suoi contenuti coloratissimi e intelligenti.

Timbuktu_Corriere della SeraSarà che il nome mi ricorda con affetto un celebre cartone con un trio di innocui gattini che rischiava di essere spedito in uno scatolone a Timbuctù da un avido maggiordomo… sarà che le fondatrici sono due intraprendenti ragazze italiane, Elena Favilli e Francesca Cavallo, che si sono fatte largo con ingegno e creatività nel mondo dell’editoria digitale… sarà che ogni scusa è buona per farmi prestare l’iPad da papà e tornare un po’ bambina mettendo le mani sulle sue app esclusive… ma a me questo Timbuktu, la rivista su iPad per bambini, piace proprio! E adesso è anche in italiano!

Copertina del primo numero di Timbuktu, illustrazione di Olimpia Zagnoli.

Copertina del 1° numero di Timbuktu, illustrazione di Olimpia Zagnoli

Ma cominciamo dal principio (anche se la storia magari la sapete già, perchè l’hanno raccontata in tanti, qui e qui e qui, ad esempio): nel 2011 Timbuktu si presenta sul mercato anglofono com il primo magazine su iPad pensato esclusivamente per bambini e conquista premi e lettori.

Un team di illustratori, autori, fotografi, designer e programmatori danno vita ogni mese ad una rivista tematica che continene notizie dal mondo, storie da leggere e da ascoltare, giochi interattivi e da stampare e costruire. Ahimè, tutti in inglese: contenuti accessibilissimi per gli adulti di tutto il mondo, ma non altrettanto per i bambini non anglofoni in età scolare (6-10 anni) per cui la app è stata creata…

Ma a partire da questo mese, grazie alla collaborazione con il Corriere della Sera, di cui diviene una sorta di inserto digitale per bambini, Timbuktu diventa la prima rivista per iPad per bambini in ITALIANO!

Timbuktu in italiano

Leggerla è facile: basta collegarsi all’app store di Apple e scaricare la versione di prova gratuita per una settimana, compatibile con iPad che utilizzano iOS 5.0 o versioni successive. Dopo la settimana di prova, tutti i contenuti della rivista, compreso l’archivio dei numeri passati (in inglese), divengono disponibili solo sottoscrivendo un abbonamento: quello mensile costa 4,49 euro, quello annuale solo 26,99 euro.

Basta leggere anche solo un numero di Timbuktu per capire che la rivista ama raccontare storie, ha uno stile unico e dei personaggi ricorrenti a cui affezionarsi. La schermata principale è come la prima pagina di un quotidiano e funziona allo stesso tempo da indice.

Timbuktu copertina stelle
In primo piano c’è il racconto del mese, che in questo numero settembrino intitolato agli astri, non poteva che essere dedicato alla Signora delle stelle, Margherita Hack, scomparsa il 29 giugno scorso.

Come in un un astrolabio, la vita, le passioni (lo sport, il vegetarianismo) e le scoperte di Margherita, bambina, poi ragazza e donna, ruotano al tocco su uno sfondo stellato, sfumandosi l’una nell’altra nelle belle illustrazioni di Hanna Abi-Hanna.

Ci sono poi gli esperimenti da provare con i simpatici Lars e Yoko,  il diario di Betty che vuole fare l’astronoma o forse l’astrofisica o l’astronauta… ma qual è la differenza? I giochi, enigmistici e non, occupano la maggior parte dello spazio con il tris in compagnia di Zia Polly, i quiz del mostro Igor, gli enigmi matematici del Commmissario Bello e il videogame d’azione Occhio all’asteroide, durante il quale l’iPad va brandito come una cloche per navigare con succcesso in un mare di meteoriti.

L’aspetto  visivo e sonoro di ogni rubrica è curato e colorato. Le interazioni tattili con i vari contenuti della rivista sono diversificate e intelligenti e invitano a tocccare con mano le esperienze proposte, immaginando di pulire vetri appannati, tirare leve e sbloccare combinazioni, oppure simulando la scansione dell’impronta digitale (quando occorre fingersi agenti in missione): il tutto per divertirsi imparando!

I contenuti del mensile italiano sono indentici a quelli dell’edizione in lingua inglese, ad eslcusione della foto notizia, che cambia a seconda del paese d’appartenenza. L’approfondimenti di settembre di Oscar Sera (testata giornalistica per ragazzi che fa simpaticamnete il verso al quotidiano patrono)  è tutto dedicato all’astronauta Luca Parmitano, il primo italiano ad aver passeggiato nello spazio, con bellissime immagini e didascalie che scorrono con un colpo di polpastrello.

Tutti i contenuti sono progettati e creati dal team di Timbuktu. Elena Favilli è la direttrice editoriale, Francesca Cavallo la direttrice creativa e Samuele Motta l’Art Director. I Timbuktu Labs non si fermano alla sola creazione della rivista, ma sono una fucina di idee per nuove app e contenuti digitali.

Scuola Luna
La mascotte del magazine, lo sferico Oscar, è protagonista di una simpatica app per “cucinare” la pizza (Oscar Pizza Chef), di una per disegnare sulla sabbia (Oscar Spiaggia) e una terza per progettare la scuola dei sogni (Oscar Scuola).

Timbuktu Labs è anche co-autore della prima app creata da bambini per bambini: Scuola Luna, disponibile gratuitamente sull’app store di Apple per un periodo di prova, è una app interamente realizzata, dal concept, ai disegni (compresi i simpaticissimi pulsanti colorati a pennarello e ritagliati), fino ai suoni e alle voci, da un gruppo di bambini dai 5 ai 13 anni, tutti partecipanti al campo estivo 2013 di Timbuktu presso la Digital Accademia di Rozzano, in provincia di Treviso. Un’esplorazione fra le stanze di una scuola lunare, fra scope volanti, tubi aspira-bisogni, divani di gelatina e altre immaginarie stranezze ideate e animate dai ragazzi!

Da provare, per trovare ispirazione per il prossimo Timbuktu Camp, che potrebbe svolgersi anche nella vostra città: basta contattare il team degli organizzatori e candidarsi!

Immagini e testi sono pubblicati per gentile concessione di Timbuktu Labs. Tutti i diritti riservati.

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