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Timeshifters - Argento vivo

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Entrammo nella stanza, eravamo entrambe esauste, ma la Cabala era stata sconfitta e finalmente potevamo mettere fine a quella crisi, lasciandoci quel tempo alle spalle per un po’. L’unico ostacolo che mi separava dal riprendere il controllo della mia stanza era un Prelato i cui paramenti sembravano ostentare una ricchezza e una potenza particolari – Morrigan la strega e Ala Mozzata il serafino traditore. – commentò sprezzante fissandoci con sufficienza, mentre attivava il proprio bastone – Senza dubbio avete guadagnato i vostri appellativi, ma credete davvero che la Cabala vi lascerà andare con tutto questo? – Scossi il capo, mentre la mia collana di controllo remoto riprendeva il controllo della stanza, Ala Mozzata sapeva che nulla poteva mettersi contro il TSC e chi lo controllava – La tua vita è segnata, sono rientrata in possesso del mio TSC e tu sei una minaccia, vattene pacificamente oppure ti dimostrerò quanto è potente il volere di un timeshifter! – Il Prelato Superiore alzò il proprio bastone contro di me negando – La tua natura è una minaccia per la Cabala e il tuo potere è sufficiente a distruggerci tutti, ma ho letto chi sei, Morrigan! Tu potresti avere tutto il potere che desideri, ti basterebbe vivere in questo tempo e tutti ti considererebbero davvero una dea arrivata per salvarli, utilizzare questo potere per cambiare la storia non è che il primo passo, la tua fama diventerebbe eterna e tutti conoscerebbero la potenza di Morrigan! – – Il TSC e la sua natura non possono essere sottovalutati, noi siamo i guardiani del tempo non i suoi usurpatori, ora vattene se vuoi salva la vita. – gridai, facendo comparire nella mia mano la falce che ormai conoscevo fin troppo bene. Per tutta risposta il prelato sorrise – Vedo che non sei cambiata Morrigan. – la voce di quell’uomo cambiò di colpo, mentre la sua figura iniziava a tremolare come se minacciasse di sciogliersi – Credo sia questo il motivo ti recluterò in futuro: aiuti le persone a fare ciò che devono, senza curarti del tuo guadagno. – Riconobbi quella voce, anche dopo tutto quel tempo passato a studiare il TSC e le altre epoche storiche, la mia memoria andò al giorno in cui divenni Morrigan, al gracile vecchietto che si dimostrava qualcosa di più che un folle visionario – Revlis? – – Attenta, è un trucco della Cabala. – mi avvertì Ala Mozzata. – No serafino, non è un trucco. – ammise quella figura plasmandosi in qualcosa di completamente diverso da quello che era stato fino all’attimo prima – Io sono un timeshifter come voi, l’inganno era per quelli che ho ucciso al mio arrivo. – in qualche modo la figura aveva preso un aspetto umanoide che non aveva nulla a che vedere con un essere umano, potevo vederne gli occhi muoversi e la lingua guizzare tra i denti – Dovete scusarmi per la prova a cui ho sottoposto entrambe, ma questo tempo è pericoloso persino per noi che lo trascendiamo: il dolore e la rabbia possono far soccombere persino l’anima più illuminata e ciò che avete fatto per arrivare sin qui conferma le mie parole. – – Stiamo bene, uomo di mercurio. – lo rassicurò Ala Mozzata, rimanendo a distanza da quella creatura, come se avesse paura di quello di cui era capace Revlis. – Sicura? Quella brutta ferita al braccio, non è forse qualcosa da controllare? – Mi voltai alla mia amica, trovando la stessa ferita che aveva posseduto quando mi aveva liberato dalla prigionia della Cabala – Quella ferita… – incominciai, fermandomi immediatamente: non potevo rivelare il futuro del serafino, sarebbe bastato sbagliare un particolare per cambiare la linea temporale – Revlis ha ragione, fammi fare una fasciatura, finché la fontana della giovinezza non farà effetto. – – Non è nulla amica Morrigan, l’uomo di mercurio è più importante di me, ascolta quello che vorrà dirti, la mia ferita potrà aspettare. – mi ordinò Ala Mozzata, indicandomi Revlis fermo in mezzo alla stanza, come una vera e propria statua di metallo liquido. – Invece è proprio con te che voglio parlare, angelo. – – Cosa vorresti dirmi, possente Revlis? – chiese Ala Mozzata fissando, mentre disinfettavo la ferita. L’essere sembrò sorridere a quell’appellativo – C’è qualcosa che turba il tuo animo, un marchio che ti perseguita e minaccia la tua stabilità, serafino: tu hai tradito la tua compagna e come tale senti di essere corrotta da questo marchio indelebile, non è forse vero? – – La tua capacità di comprendermi è sorprendente, per qualcuno che non mi ha mai conosciuta. – ribadì Ala Mozzata, osservandolo minacciosa – Cosa proponi dunque? Che io segua la signora dei corvi finché non avrò ripagato il mio debito? – gridò l’angelo, mentre la sua pelle perdeva colorito, diventando pallida e fredda – Kije mi ha sempre detto di stare attenta alle tue parole, di non fidarmi. – – Per quanto Morrigan ti accoglierebbe a braccia aperte, seguirla oltre non gioverebbe al tuo spirito, ma salvarla dalla Cabala ti darebbe la possibilità di rimediare, non è così serafino? Tu vuoi la fine della Cabala e tutti i tuoi sforzi saranno ripagati solo quando ucciderai il Prelato Massimo. – Di colpo compresi che Revlis sapeva chi mi aveva liberata dalla Cabala, sapeva tutto di quello che ci era accaduto fin dal nostro arrivo nel neomedioevo ed era stato proprio lui a convincere Ala Mozzata a tornare nel passato per liberarmi, ma il motivo per cui era rimasto ad osservarci rimaneva un mistero – Forse sarà meglio che vi calmiate, devo finire la fasciatura e tu devi rimanere calma, Ala Mozzata! – L’angelo si voltò verso di me, ritrovando il proprio equilibrio – Invece l’uomo di mercurio ha ragione, amica Morrigan: se tu sei uscita da quella cella e hai riavuto la collana, solo io ho potuto riportartela. Quindi sono stata io a liberarti. Lui cerca di dirmi questo senza interferire con la linea temporale. – lo sguardo che mi lanciò non era arrabbiato, anzi era pieno di un rispetto che non le avevo mai visto tributarmi. Finii la fasciatura ricordandole – Smetterà di sanguinare tra poco, dai il tempo al tuo TSC di curarti. – L’altra mi abbracciò usando tutte e cinque le ali per stringermi a se – Amica Morrigan avrei voluto condividere con te altre imprese e seguire le tue gesta, ma la linea temporale ci vuole divise. Come timeshifters dobbiamo rispettare il suo volere, anche quando va contro i nostri desideri. – – Vedo che comprendi, serafino del cambiamento. – intervenne Revlis – La linea temporale va ben oltre quello che siamo, ora vai e sarai libera. – – Il tuo TSC sarà assediato dagli uomini della Cabala, quando tornerai indietro. – le ricordai. – Non è mai stato un problema infiltrarmi nei ranghi della Cabala, ma soprattutto avrò un destino da compiere per il bene di entrambe. – ammise il serafino, ripiegando le cinque ali – Addio signora dei corvi, possano i tuoi nemici incontrare la lama della tua falce. – Dopo quelle parole il serafino si alzò in volo lasciando il TSC dalla porta principale, incurante di quanti soldati della Cabala potessero essere accorsi per riprendere il controllo di quella meraviglia – Tu sapevi che era tornata indietro nel tempo per salvarmi. – ammisi rivolta all’uomo di mercurio. – Il destino di Ala Mozzata non è quello di seguirti Morrigan. – – Tornerò a Grove per un po’, non sopporto quest’epoca, resterai un po’ con me questa volta? – L’uomo di mercurio sorrise a quella domanda, mentre i suoi occhi liquidi si piegavano in un’espressione soddisfatta – Perché no? Era tanto che volevo conoscere questa Morrigan, un giorno forse potrei decidere di reclutarti! –

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