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Timeshifters - Lo sguardo di Clenia

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Entrare di nuovo nel tempio fu come tornare al giorno in cui presi la decisione di affidare quel TSC a Clenia, il cocktail di sensazioni che sentii dentro mi fece sospirare rumorosamente. Dopotutto la gorgone era la mia allieva e benché avessi relativamente poca esperienza in più, avrei sempre visto Clenia come la novellina da proteggere e istruire, vederla sicura di se e perfettamente a proprio agio nei panni di un timeshifter navigato, mi rendeva felice e triste nello stesso tempo – Morry ti ricordi quando venimmo qui la prima volta? – – Passammo giorni nei meandri del tempio. – – Dopo la nostra prima irruzione trovarono il complesso, fui costretta a creare un muro per impedire loro di entrare nel TSC. – le ricordai con poco entusiasmo – Hai mantenuto la finzione? – La gorgone fece dondolare la lingua davanti a me, fissandomi con uno sguardo divertito – Tutte le volte Morry, essere a Grove non cambia l’idea che la gente ha di me, i due guardiani che mi inseguivano nel complesso dei tuoi appartamenti dovrebbero chiarirlo. – Annuii chinando il capo, avrei dovuto aspettarmi un cambiamento da parte della ragazza, dopotutto se per me era passato del tempo, le esperienze di quella Clenia potevano essere paragonabili alle mie, se non maggiori. I pensieri al riguardo mi fecero tornare in mente una notte in cui la gorgone mi aveva fatto visita, chiamandomi novellina e dandomi una mano con i controlli di base del TSC stesso. Anche se ero del tutto certa che quella Clenia non fosse la stessa del nostro primo incontro, di certo era abbastanza esperta da prendere tutte le dovute precauzioni del caso – Sento un TSC vicino. – commentò Revlis distraendomi dai miei pensieri – Gorgone il tuo TSC sembra completamente attivo, devi aver fatto un ottimo lavoro per rimetterlo in sesto. – I serpentelli della ragazza dondolarono un poco in direzione dell’alieno – Sono stata addestrata dalla migliore. – Clenia mi fissò con uno sguardo che sapevo colpevole, ma la solita esuberanza coprì le emozioni tristi sul suo viso e afferrandomi per un braccio, la gorgone mi strattonò fino davanti al muro anonimo di una stanza identica alle altre. – Siamo arrivati? – chiesi lanciandole uno sguardo indagatore. Clenia fece la sua solita risatina sfiorando il muro con il palmo di una mano e mentre la parete scompariva, la stanza che io stessa avevo donato alla creatura mitologica compariva dal nulla – Sembra di si. – ammise Revlis con un sorriso famelico, varcando l’ingresso – Questo luogo porta con se delle memorie che il mio ciclo biologico pensava di aver rimosso. – Osservai la figura dell’uomo di mercurio che perdeva lentamente consistenza, sciogliendosi lentamente lungo tutta la superficie del pavimento – Prego accomodati, Revlis. – commentò sarcastica Clenia, entrando senza curarsi di calpestare l’alieno – Ho lavorato per anni cercando di farlo funzionare, ma alcuni sistemi sono ancora fuori uso, manca il Palladio e da quanto mi avete confermato la banca dati ha molte lacune. Se tu sei in grado di metterci le mani, sarebbe magnifico! – Osservai attentamente le cose che la gorgone aveva sistemato nel TSC: c’era un’infinità di dipinti più o meno rozzi che raffiguravano periodi storici differenti, un paio di grandi bracieri che dovevano essere rimasti spenti per molto tempo e un vero e proprio divano in pelle uscito probabilmente dal mio stesso periodo storico – Devo dire che hai sistemato bene. – – Morry ho avuto del tempo per farlo, ma ne vale la pena: qui mi sento a casa e non c’è nulla che mi possa mettere paura. – le parole erano della ragazza state accompagnate da un movimento ritmico dei serpenti sulla sua testa, come se le creature volessero dare un’ulteriore conferma – La possibilità che possa ritrovarti in ogni punto della linea temporale aiuta ancora di più. – – Vedo che qualcuno ha rattoppato il sistema di difesa della stanza con un tentativo maldestro, Clenia una saldatura ha messo fuori uso il Palladio e ti ha impedito di attivare le difese intelligenti. – s’intromise Revlis – Sto cercando di risolvere il problema, ma non riesco a capire chi abbia potuto fare queste riparazioni così grossolane e senza senso: la stanza dovrebbe funzionare correttamente, secondo la banca dati sei in grado di riparare un danno simile. – – Ho molto da imparare uomo di mercurio. – – Dimentico che ora sei una novellina. – acconsentì Revlis con una risata – Non temere Clenia, diventerai brava abbastanza da configurare molte altre applicazioni del tuo TSC. – – Lusinghe? – commentò la gorgone facendo danzare la sua lingua biforcuta tra le zanne – Passare del tempo con Morry deve averti fatto sciogliere un po’! – quella battuta mi fece trattenere il respiro, per quanto avessimo condiviso lo stesso letto molte volte, Revlis non poteva essere considerato un amante. Eppure l’idea di Clenia mi aveva fatto arrossire di colpo, provocando in Clenia una seconda risatina. L’uomo di mercurio riguadagnò la propria forma lentamente e rimanendo nella sua figura rilucente attivò la banca dati – Devo ammettere Clenia, ci sono molti problemi che non so spiegare in questo TSC, ma credo di aver trovato il problema: qualcuno ha manomesso di proposito i sistemi principali. Probabilmente prima di abbandonarlo a se stesso. – – Pensavo che l’avessero nascosto i proibizionisti. – – Morrigan quella gente era tecnologicamente avanzata, durante il proibizionismo tecnologico era ancora in voga l’eugenetica e la fontana della giovinezza non sarebbe passata inosservata. – spiegò l’uomo di mercurio appoggiandosi alla superficie del tavolo dove Clenia teneva degli appunti sparpagliati in modo caotico. – Quindi ora cosa facciamo? – chiesi, avevo già messo le mani sulla banca dati, ma all’epoca della mia prima ispezione a quel TSC non ero ancora in grado di capire se l’immensa mole di dati avesse delle lacune, del resto era servita una visita di me stessa per farmi vedere le cose nel modo giusto – Posso dare un’occhiata alla banca dati, se manca qualcosa potrei addirittura sistemare il problema. – Clenia fece ondeggiare i suoi serpentelli negando – Non ora, Morry. – di colpo il muro che divideva la stanza dal tempio del sole ricomparve, solido come era stato prima del loro ingresso – Ho bisogno del vostro aiuto e per quanto sono sicura che non accettereste mai, devo convincervi. – – Cosa stai dicendo Clenia? – chiese Revlis avvicinandosi alla Gorgone con aria aggressiva. – Fermo! – ordinò la creatura pietrificando l’alieno sul posto come fosse fatto di carne – Il Palladio non vi difende dal mio sguardo, in questo luogo. – Compresi con un istante di ritardo che quella mossa era stata pensata molto tempo prima, come se Clenia avesse organizzato un vero e proprio rapimento – Clenia che cosa stai facendo? Revlis è uno di noi! – La gorgone mi fissò mortificata, confessando con aria colpevole – Devo farlo, stanno succedendo cose molto gravi nell’era delle città aeree e dobbiamo porvi rimedio. Tu e Revlis siete le uniche persone che possono aiutarmi contro il mio avversario. – bastò un attimo a quegli occhi tanto intensi per immobilizzarmi, trasformandomi di colpo in una statua incapace di reagire.

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