> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="321" width="200" alt="TinTin e il segreto della letteratura >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-43293" />Quanti saggi scritti nel corso degli anni! Soprattutto in area francofona. Ma le traduzioni in oltre cinquanta paesi non potevano lasciare immuni altri affezionati lettori. Così anche l’inglese Tom McCarthy si cimenta sul famoso fumetto di Hergé con questo “TinTin e il segreto della letteratura”.
Non è una novità, certo, che il fumetto debba molto alla grande tradizione della narrativa avventurosa e di genere, ma, proprio come quest’ultima, ha dovuto faticare parecchio per acquistare dignità davanti agli occhi dell’Accademia. Infine ce l’ha fatta. Tanto che oggi viene spesso definito con il termine più solenne (e forse ridicolo per i vecchi fan) di “ letteratura disegnata”.
Quando nel 1970 Roland Barthes pubblicava S/Z, McCarthy era appena nato. Avrebbe mai immaginato, quando all’età di sette anni si appassionava alle avventure del personaggio di Hergé, di utilizzare un giorno l’analisi del semiotico francese sulla novella di Balzac, “Serrasine”, per raccontarci di Tin Tin e non solo.
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="301" width="235" alt="TinTin e il segreto della letteratura >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-43292" />Il 2007 era l'anno dell’eterno ragazzo dal viso rotondo e dal ciuffettino. O meglio del suo creatore. Ricorreva infatti il centenario della nascita di Georges Remi, in arte Hergé, nato il 22 maggio 1907. Oltre alla sua patria di origine, il Belgio, furono numerose nel mondo le manifestazioni per ricordarlo insieme al suo personaggio: mentre si cominciava a parlare del film in preparazione su Tin Tin ad opera di Steven Spielberg (altro appassionato), si moltiplicavano le iniziative, mostre e saloni del libro e dell’editoria.
Gli editori fanno il loro lavoro sfruttando ogni occasione buona. Sarebbe mai uscito in Italia (dove Tin Tin non ha la stessa fama goduta in altri paesi) il libro di McCarthy se non ci fosse stato il traino del centenario? Ne dubitiamo, nonostante l’autore di “Remainder” non sia propriamente uno sconosciuto (non a caso questo romanzo di McCarthy non è tradotto in Italia).
Comunque sia, il libro su TinTin si legge con interesse. L’argomento principale non è dato dall’aspetto “politico”, come sembrerebbe, invece, dalla lettura di alcuni articoli apparsi su diversi giornali italiani ( Tutto si lega nel corto circuito massmediatico: personaggio, libro, film, Salone di Torino).
Autore di fama ma anche controverso, Hergé è stato accusato per il suo passato di “destra”, addirittura, di collaborazionismo durante gli anni dell'occupazione nazista del Belgio.
Come ci ricorda all'inizio del suo saggio McCarthy, il suo esordio avviene nel 1929 sul supplemento per ragazzi Petit Vintième dell 'ultracattolico quotidiano belga Le Vingtième Siècle.
il direttore del giornale, l'abate Norbert Wallez, teneva sulla scrivania una fotografia autografata di Mussolini. Molti dei giornalisti che scrivevano per lui avevano legami con il partito belga Rex, più o meno fascista. La prima avventura di Tintin (Tin Tin nel paese dei Soviet, ndr) è prima di tutto un pezzo di propaganda, che «svela» i mali del comunismo...
Negli anni, con il mutare del clima politico, Hergè sposterà la sua ideologia prima verso il liberalismo e infine verso un ecopacifismo più rassicurante.
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Il pregio del bel libro di Tom McCarthy non sta nell'individuare, dunque, l'ideologia di TinTin (pensate alle discussioni superflue e interminabili avvenute anche per il “nostro Tex”), ma nel ricercare un filo che colga lo spessore culturale dell’opera di Hergé, ne mostri i legami con il mondo, le influenze e le ascendenze, storiche, filosofiche e letterarie, ma anche esistenziali e sociali, proprie di un autore, che creò un personaggio sempre attuale, che cresce e si accresce con gli anni, tanto da divenire una sorta di icona della nostra modernità.
Non si può fare a meno di pensare, grazie a McCarthy, a quanto siano complessi i rimandi dei fumetti di TinTin alla letteratura di Balzac, ovviamente, di Chaucer e Shakespeare, Jane Austen o Henry James, Moliere o Dumas, Faulkner o Brontë, Rabelais e ancora… Oppure pensate all’importanza della psicoanalisi per decodificare le idiosincrasie, le nevrosi che stanno dietro il lavoro di Hergé. Leggete lo stupendo capitolo intitolato “Il clitoride della Castafiore” e rimarrete stupiti e divertiti.
> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="198" width="250" alt="TinTin e il segreto della letteratura >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-43294" />Una preparazione maniacale e un impegno assoluto sostenevano Hergé nella costruzione delle storie e dei disegni. Uno stile grafico, il suo, che diede inizio alla grande tradizione della Linea Chiara, fatta di vignette pulite, di disegni accuratissimi, con scenografie dettagliate, attraversate da personaggi indimenticabili, veri nelle emozioni anche quando caricaturali e umoristici.
Attraverso il ragazzo dai pantaloni alla zuava, perennemente implicato in storie di spionaggio e poliziesche, coinvolto in misteri ed enigmi, in lotta contro criminali di ogni sorta, ma anche in storie più intime e “minimaliste” (pensate, fra le tante, ai capolavori “TinTin in Tibet” o “I Gioielli della Castafiore”) Hergé ci immerge in uno straordinario mondo – a più chiavi di lettura - fatto sì di complotti e agguati, di misteri e orrori, ma anche di amicizie e inimicizie, di odi e simpatie, di buoni e cattivi. Insomma di quella che è la (nostra) vita.
Se avete ancora dei pregiudizi, sgombrate la mente. Non c’è meglio che un buon fumetto per rilassarsi, divertirsi e riflettere. Questo ci conferma Tom McCarthy.
Abbiamo parlato di:
TinTin e il segreto della letteratura
Tom McCarthy
Piemme, 2007
237 pagine, brossurato - 14,90€
ISBN: 8838486689