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Tipi da spiaggia.

Creato il 28 luglio 2012 da Freeskipper
di Patrizia B. Come tutti gli anni, di questi tempi, trasloco baracca e burattini nel mio minuscolo appartamento in riva al mare per trascorrere le mie ferie estive. E come ogni anno mi metto alla ricerca di spiagge tranquille e poco affollate per lasciarmi impigrire dai caldi raggi del sole. Come molte altre donne do libero sfogo alle mie caste nudità per liberare pelle bianchiccia, muscoli poco tonificati e occhiaie di stanchezza. E nel farlo... osservo loro, gli uomini!!! Come sono, cosa s'inventano e, soprattutto, cosa indossano in spiaggia. Ci sono uomini di tutti i tipi. C’è il metrosexual. Quello che passa tutto l’inverno in palestra e che si affatica e suda per non sfigurare all’appuntamento con la prova costume. Bicipiti lucidati da mesi di lunghe fatiche, appeso come una scimmia alla lat machine; addominali tonici, da centinaia di flessioni sulla panca, scolpiti in maniera saggia e proporzionati all’età; depilazione quasi totale; abbronzatura rigorosamente da viaggio low cost in motorino alle isole Lampados. Ed infine, il costume. Scelto con attenzione, studiato e ben riuscito, a pantaloncino con coulisse di cordoncino. Poi eccolo lì, il tipo acciuga. L’uomo sottile, piantato fisso in riva al mare a scrutare l’orizzonte e a far concorrenza all’asta dell’ombrellone. Lui, che puntualmente indossa il tragico costumino a mutanda triangolare in lycra (dovrebbero ritirarlo dal mercato una volta per tutte), rigorosamente blu o nero, spesso associato a ciabatte, tragiche anch’esse, modello Fantozzi. Il colore di base è giustappunto quello della “scrivania” intravisto tra una selva di peli neri che appaiono disordinati ed eccessivi per la superficie (troppo scarsa) di pelle esistente. Spesso presenta una pancetta modello meloncino, che aggiunge un tocco di originalità al tutto. E poi immancabile il modaiolo. Anche se riporta maniglie e pancetta non si formalizza e punta tutto sull’ultimo grido della moda: le fantasie tropicali, il costume da surfer indossato anche sull’adriatico (dove l’unica onda cavalcabile è quelle del suo riporto), il bracciale d'oro in bella vista ed un pantaloncino rigorosamente con coulisse da rendere soddisfatti tutti i fashion victims come loro. Dopo questo excursus mi pare giusto stilare, per i vostri uomini, un paio di regole di bon-ton del costume. Considerando che l’uomo può spaziare molto meno della donna, in termini di design di prodotto, consiglio spassionatamente di scegliere un costume a boxer non corto, che fa intimo, ma neanche lungo (sotto al ginocchio) che fa rapper da spiaggia. Lasciamo, quest’ultimo, ai ragazzini. Le mezze misure sono sempre le migliori. Da abolire, come si diceva, oltre al modello a triangolo, il modello da palestrato ovvero il parigamba che crea una sorta di guaina che copre natiche e cosce. Potete spaziare, nella scelta, su un’infinità di colori, l’importante è che sia il più possibile tinta unita che preferisco alla fantasia. Al posto del pareo, insostituibile accessorio femminile per le apparizioni a bordo piscina o in riva al mare, suggerisco ai rappresentanti del sesso forte di indossare una candida camicia bianca che, oltre a coprire e mistificare probabili difetti, rende chi la indossa interessante e chic. Provare per credere! Ai piedi vietate le ciabatte da piscina. Bene scarpe in stile nike, obbligatoriamente senza 'calzino bianco a mezzo polpaccio'. Infine, non deve mancare un orologio “maschio” al polso come un submariner, occhiali ray ban e un panama a coprire immancabili stempiature e orribili riporti!!!

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