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Tipi da Videoteca (N°8) - L'Ameba col Cane - 2 - Trame lette al rallentatore e il momento giusto per chiudere

Creato il 28 ottobre 2015 da Giuseppe Armellini
Tipi da Videoteca (N°8) - L'Ameba col Cane - 2 - Trame lette al rallentatore e il momento giusto per chiudereE' stato un viaggio lungo 1 anno e due mesi, entusiasmante per me.
E apprezzatissimo da voi, forse la rubrica più amata di sempre del blog.
Ma credo che siamo giunti alla fine, i personaggi sarebbero ancora tanti ma sento che stanno svanendo nella mia memoria sempre più velocemente, non tanto loro in sè, i personaggi, ma le piccole cose che ho vissuto con loro. E siccome questa rubrica anche se riportata in maniera molto particolare racconta solo ed esclusivamente fatti veri, non me la sento di aggrapparmi a specchi o spaccarmi il cervello per ricordare. Negli ultimi 6 mesi ho fatto appena 2 puntate, anche molto più scarne e deboli delle precedenti, e il motivo è questo.
Grazie a voi, grazie ai Tipi da Videoteca, grazie per questa divertentissima ma per me anche abbastanza importante e profonda avventura nel ricordo.
Poi non si sa mai, se improvvisi ricordi torneranno alla mente proverò a riportarli qua.
Ma il rischio che siamo alla fine è concreto.
Per chi non sa di cosa stiamo parlando vi rimando a questo link, a queste 21 puntate (da leggere dal basso all'alto considerando che le prime due sono in "post più vecchi").
Insomma, si chiamava Bartolo.
Lui, non il cane.
E Bartolo era un personaggio strano.
Entrava, si sedeva davanti a me, faceva sedere anche il cane e poi iniziava a guardarmi con lo sguardo dell'assistente del venditore di quadri di Guzzanti.
"Devo trovare lavoro" mi faceva,
"Certo Bartolo"
"Posso aiutare a te qui?"
"Bartolo, già non ce fo na lira io, non te posso prende"
"Questo è bbello"
"Che Bartolo?"
"Questo"
E mi metteva davanti un dvd a casaccio.
"Sì Bartolo, ma che c'entra?" insomma, stava facendo un altro discorso.
Ma lui era così, perso nel suo mondo pieno di frasi che uscivano senza una logica.
Nemmeno mi ascoltava, prendeva il dvd, si alzava in piedi, lo metteva a 2 cm dagli occhi e iniziava a leggere la trama.
"Una fa..mi...glia...con....due...bam...bi...ni...si...ri...trov...a...co...o...o...in...vol...ta..."
Dopo 5 minuti, finita la trama:
"Te l'avevo detto, questo è bbello"
"Certo Bartolo, prendilo se vuoi, vedilo"
E lo prendeva.
Era un grande osservatore della vita Bartolo.
Ogni volta che entrava un cliente la paresi visiva verso di me si interrompeva e iniziava a fissare il cliente. Non credo abbia avuto conoscenze antropologiche moderne, ma lui amava fissare, dare importanza al niente.
Poi un giorno scoprì la fregna e da lì cambiò tutto.
Entrava, non si metteva più nella sedia davanti a me ma andava direttamente nello sgabuzzino degli hard.
E io mentre parlavo con altri con la coda dell'occhio vedevo sto ragazzo che metteva il dvd ai soliti due cm dagli occhi, roba che con gli hard era abbastanza inquietantemente feticista e iniziava a legge le trame anche qua.
"La...u...ra..è...u...na...put..tan...ell...a...a...cui...pia...ce...pr...pr..prend...er...lo...ne..cu..."
Tossivo forte io, cercando di coprire.
Ma qualcuno se ne accorgeva, guardava verso Bartolo e poi guardava me come a dire:
"Ma è tutto?"  (inteso come rotelle)
Nemmeno il tempo di rispondere che Bartolo, brandendo il dvd e sventolandolo mi diceva:
"Questo è bbello?"
Ecco, ora dipendeva solo da chi avevo davanti.
Se avevo davanti:
A, una famiglia o un nuovo cliente, mi scusavo dell'accaduto, andavo da Bartolo e gli dicevo di non fare queste cose
B, un cliente abituale normale, gli spiegavo la situazione e molto spesso ci si rideva insieme
C, un pornomane, allora gridavo "e certo che è bello Bartolo, anzi guarda, lui l'ha visto, fattelo spiegare"
Per almeno due mesi Bartolo è andato nello sgabuzzino, ha fatto lo screening e letto le trame, qualora ci fossero, di tutti i porno che c'erano e niente, finiva lì, non ne ha mai preso uno.
Ogni tanto tornava davanti a me, mi chiedeva se poteva lavorare, mi diceva che non aveva nessuno, mi fissava senza dir niente.
Due tre volte si è incrociato con lo Step Up Boy facendo diventare quei 20 metri di negozio una scena a telecamera fissa migliore del miglior Andersson, quello del Piccione.
Gli ho voluto bene, come ho voluto bene quasi a tutti, anche ai figli di mignotta che sono entrati e ho in parte già raccontato.
Grazie.
Al Terrorista Puttaniere che mi racconta di come si fa la cocaina e mi mostra teste mozzate.
All'Ignoto ladro di poster che a forza di rubarmeli avrà in casa una carta da parati cinematografica di livello altissimo.
Al Messo del Diavolo che mi ha insegnato che anche io posso provare odio.
Al Fruttivendolo Gomorriano che ha provato a corrompermi a forza di mele e pere.
Ai due circensi cingalesi e al loro sesso con le giraffe.
A tutti i malati del porno e al loro incredibile, a volte divertentissimo ed altre perverso, mondo.
Al Bestione Pelato per avermi terrorizzato e regalato un'amicizia vera.
All'Alba(nese) del giorno dopo per avermi mostrato l'impressionante bellezza delle bruttezza.
A Bartolo e al suo cane.
E a tutti gli altri che non ho raccontato, come il Pizzaiolo a cui rodeva il culo.
E a chi non ho potuto raccontare per mille motivi.
E a voi lettori che siete stati la musa che mi ha spinto ogni volta a scrivere di nuovo.
Magari quell'esperienza tornerà, ho un sogno che non realizzerò mai che la riguarda.
Beniamino Video chiude, anche nei ricordi.
Al posto del negozio vero adesso hanno aperto una specie di chiesa all'americana, un luogo di ritrovo tipo Testimoni di Geova, dove vanno a pregare.
Fuori al posto dei miei poster ci sono striscioni e scritte giganti con frasi religiose.
Spero per loro che prima di aprire abbiano chiamato un esorcista.
Perchè là, dove fanno canti e vendono Bibbie, là in fondo a destra dove ora ci sono quelle sedie, c'erano 1500 dvd porno.
E io in cuor mio credo che quel luogo sia ancora infestato di tette e culi.
Se ne facciano una ragione.

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