Arriviamo subito al fulcro: pare che io tiri invece che spingere.
Il che va benissimo, ma non se vuoi aprire una dannatissima porta.
Ed io, che quella porta la vorrei spalancata, debbo cambiare registro se voglio superare l'empasse.
Ma andiamo con ordine: me ne vado tutta tronfia dallo Strizza, consapevole del fatto di non sapere come arginare i miei desideri e le mie aspirazioni, ma assolutamente convinta nel volerli.
Si accendono i riflettori [non solo metaforicamente...] ed io mi spertico nella ricerca matta e disperatissima di risposte, e poi lui, con la sua banalità del cavolo mi snocciola il quesito fondamentale, la base di tutte le basi, la pastafrolla della crostata: le cose più belle che hai le hai ottenute lottando con le unghie e con i denti?8 secondi di riflessione, durante i quali nel mio cervello si scatena un'orda barbarica che non si vedeva dai tempi di Vercingetorige, ed io penso a Brivido.
A quanto tutto sia stato incredibilmente semplice e malleabile con lui, a quanto il nostro rapporto sia sbocciato senza complicazioni, senza menate, senza che io mi dovessi sforzare di essere nessuno...Poi penso a Jn, alla nostra amicizia sempre più forte, slegata e scollegata dal vincolo famigliare, ma comunque rinsaldata in esso.
Ed ancora a R-Dog, che ho voluto e scelto, ma che si è rivelato la rivelazione, un cane meraviglioso, che mi riempie di gioia amore ed orgoglio.
Le tre cose più belle della mia vita, in termine di rapporti, non hanno avuto bisogno del mio impegno e della mia cocciutaggine, semplicemente si sono create...
Certo, ci vogliono impegno e dedizione giornaliere per far si che continuino ad esserci, ma sono venute "così"... perché dovevavno venire.E stiamo solo trattando di rapporti umani, perché se ampliamo il cerchio potrei addurre altri esempi.
E qui mi si ribalta il mondo, perché io credo nella meritocrazia, nella perseveranza, nella forza della determinazione, nel per avere quello che vuoi devi combattere... e qui pare tutto andare a ramingo, ed io inerme lì, sotto una pioggia di luoghi comuni spazzati via, e neppure un ombrello a proteggermi...
Come si fa a lasciare che le cose capitino?
Come si fa a non pensare ogni giorno a quello che fortissimamente vorremmo?Come si fa a non crogiolarsi nella mestizia più nera quando ciò che sogniamo non ci viene recapitato a casa, nonostante si sia fatto tutto il possibile?
Risposta: prenditi cappuccino e brioches e gustali come se fossero il primo e l'ultimo della tua esistenza.
...
Se credete che il mio Strizza sia un farneticatore folle, tranquilli, anche io alle volte ho questa visione delle cose, ma l'avermi dato "un compitino" a casa, accettando, da terapeuta, che la mia mente va nella direzione dell'agire per forza, a me fa stare proprio bene.
Ergo imparerò a gustarmi cappuccino e brioches, senza pensare "Che bello lo mangio e metto su un po' di peso", senza pensare nel frattempo cappuccino=latte=allattamento.
NOSEMPLICEMENTE GODENDOMI STO CAZZO DI CAPPUCCINO E BRIOCHES
...auguratemi buona fortuna...