Sono molto delusa che nessuno abbia colto il riferimento, nel titolo del post precedente, al film Leningrad Cowboys Go America. Siete dei cinefili peggiori di me, o forse le mie citazioni sono molto meno argute di quanto io immagini.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Comunque
Scrivo dal Fox di Tirana, un bar che se potessi lo caricherei su un cargo e lo trasferirei sotto casa mia: divani, un déhor pazzesco, bella musica, wifi gratis e prese della corrente per attaccare i laptop. Io voglio trasferirmi qui, tanto i divani sono comodi e secondo me ci dormirei bene.
Dopodomani inizierà il TIFF, e per il momento non mi è ben chiaro quale sarà il mio ruolo, ma una botta di vita era quello che mi serviva quindi non vedo l’ora di iniziare a lavorare.
Il lato più che positivo di questo viaggio è che la bella bionda che mi accompagna ha smesso di farmi ascoltare Lana Del Rey in loop.
No dai, il lato più che positivo è che i film festival sono delle esperienze pazzesche se vissuti dall’interno e mi daranno un badge con la foto. Io ho una gran passione per i badge con le foto, soprattutto se – come in questo caso – la foto non te la scattano a caso mentre stai sbadigliando ma puoi sceglierla. Ho cercato di tagliare un’immagine del mio compleanno, ma il maledettamente grande calice di vino che avevo in mano si rifiutava di uscire dall’inquadratura e non mi sembrava particolarmente professionale inviarla così, quindi ha vinto una foto di un paio di Natali fa in cui indosso anche una camicia, vedi che professionalità.
Dimostro quindici anni come in tutte le immagini in cui sorrido, ma ho sorvolato.
A presto per i prossimi aggiornamenti, solo un’ultima cosa: hipster e fighetti che girate le capitali europee spendendo millemila euro a volta, un piccolo consiglio per voi: Tirana. A meno che, come la sottoscritta, non abbiate la pessima abitudine di mangiare come tacchini nonostante l’antipatica tendenza ad assumere le dimensioni di una pesca. E per gli albanesi che mi leggono, non pesca in quel senso.