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Tiresia ( o dell' uso degli opposti )

Creato il 01 gennaio 2012 da Bruno
Tiresia ( o dell' uso degli opposti )
Tiresia
Un' altra notte,
un' altra visione...
un' altra pagina bianca,
ancora vuota, e bianca.


Ancora solo un campo innevato,
e sterile,
ad attendere le mie parole...
Il mio desiderio, aratro
a seminarlo e fecondarlo,
sono le mie parole,
che penetrano la tua mente
e, idealmente, le tue coscie.


Che rendono lenzuolo
questa pagina bianca
ad attendere l' inchiostro
di questo nostro amore...
Saranno tue le mie parole,
e sono già mie, le tue parole...


... Le mie parole che sapranno aprirsi,

campo ora coltivato,
e dischiudersi,
come femmina vogliosa,
ad accogliere le tue.


Nel desiderio di prenderti essendone preso,
di penetrarti,
essendone penetrato...


C'è una dolce follia
in questo sentimento:
coltivala,
àrala,
sémina le tue parole
tra le mie già stese...


Penetrami !
Mondart  ( Proprietà dell' Autore - Tutti i diritti riservati )
..........
Tiresia ( o dell' uso degli opposti )
Opposti e Contrari: antitesi, sintesi, o complementarietà ?

Riprendo questa mia vecchia poesia ( poichè di "altissima poesia" si tratta parbleu, mia cara Melanie, e non come tu le chiami con sufficienza "quella specie di poesie" ... ma questo, ed il motivo del tuo disprezzo, te lo spiegherà più approfonditamente il nostro comune amico Patrick Troll ... ) perchè ben si presta a sviscerare la problematica dell' uso strumentale degli "opposti" ( uso di tipo squisitamente meta-linguistico e psicologico ) che il potere fa per creare divisione, sconforto, confusione nella massa: ossia un loro utilizzo "falso e finalizzato", tendente a spezzare tramite essi l' Immaginario Collettivo e dividerlo fomentando l' elemento di "antitesi" piuttosto che quello di "armonizzazione e sintesi": in altre parole ponendo la sua lente manipolatoria ad ingigantire la pagliuzza della "differenza" piuttosto che l' enorme trave dell' "unione e complementarietà" degli stessi assunti.In questo modo il potere promuove e spinge un pensiero di tipo "dicotomico e manicheo" che non ha nulla a che fare con la "conoscenza e comprensione" del Reale, ma innesca una reazione di tipo infantile ( pro / contro ) atta ad alimentarlo continuamente proprio attraverso l' opposizione interna che si crea nella popolazione così soggiogata ( vedi al riguardo quanto già anticipato in questo post ). Più propriamente parlando, possiamo dire che vi fa adottare in modo permanente, e senza possibilità di superamento, uno schema mentale "adolescenziale", tipico di quella fase di crescita ove l' "opposizione aprioristica" è necessaria al superamento di legami infantili per poter procedere verso un' affettività più "adulta": e se in questo caso tale schema diventa "utile al fine", in quanto promuove una sorta di "rivoluzione interna", ecco che il potere ( e parliamo di un potere che intenda "mantenersi e/o aumentarsi", e non certo "diminuirsi" ) promuove uno stato di costante "rivoluzione" interna alla massa proprio per poterla debilitare e controllare attraverso la sua stessa contrapposizione intestina.
( Vi è più chiaro ora perchè OGNI programmazione televisiva: calcio, talk-show, quiz, programmi a pemi, fiction, ecc siamo formulati in modo da indurre costantemente tale "immaginario dualistico-oppositivo" ?? ) ... Ma il vero capolavoro del potere è delegare poi al pensiero "colto e logico" ( filosofi, opinionisti, mal-pensatori vari ) ad avvalorare ulteriormente tramite la sopravvalutazione "cosciente e accademica" quanto si è preventivamente inculcato a livello "irrazionale e inconscio" ... insomma, se fosse un medico, diciamo che vi sta curando avvelenandovi ... ossia ricorrendo al solito "uso sociale contrario", più volte visto, degli intimi ingranaggi motivazionali dell' uomo.   
I FALSI CONTRARI  "Capitalismo o Comunismo", "Individualismo o Statalismo", "Maschilismo o Femminismo" ? ... ecco come vi fregano, parbleu !!
Tutti questi non sono sono che "...ismi", appunto ... Ossia false categorie mentali, pseudo-sovrapposizioni ideologiche che non hanno niente a che fare con l' obiettiva scientificità dell' osservazione reale, ma, dividendo un unico assunto veritiero in due dottrine opposte, rendono IMPOSSIBILE trovare un punto di sintesi, una benchè minima possibilità d' accordo ... E quand' anche il buonsenso della gente arrivasse a sibodorare l' inganno, ecco che PREZZOLATI E FILOSOFICI COGLIONI iniziano a buttare benzina sul fuoco della contrapposizione ricorrendo alla facile leva "Autoritaria", ossia proprio a quell' "Ipse Dixit" opposto ( questo sì ) al principio di vera filosofia, vero processo gnoseologico, unico approccio cognitivo riassunto nel "conosci te stesso".
Un esempio pratico ? ... boh, il calore, il primo che mi viene in mente ...
SCIENTIFICAMENTE PARLANDO non esistono le categorie del "caldo" e del "freddo", ma solo la "misura della maggior o minor temperatura" di un corpo: caldo e freddo non sono che due categorie mentali, due attribuzioni astratte di comodo che tornano utili nel linguaggio pratico per capirsi ... ma ciò non dovrebbe comportare nè un giudizio di "buono vs. cattivo" nè tantomeno un "caricare affettivamente e ideologicamente" tali categorie, e MENO CHE MAI arrivare alla stronzaggine pseudo-logica di metterli in antitetica contrapposizione: ESSI NON SONO INFATTI CHE UN "CONTINUO" DELL' IDENTICO ASSUNTO SCIENTIFICO CHE CHIAMIAMO TEMPERATURA.
( un corpo la cui temperatura è 20°, è "opponibile" ad uno la cui temperatura è di 30° ??? E quale dei due è "più buono" ?...
Mah, come dirlo se non "in base a cosa, parbleu ?" ... Ovvio che occorre a questo punto introdurre un pensiero "altro", basato su categorie di OPPORTUNITA', appunto ... ma i due pensieri vanno nettamente separati, in sono assolutamente "diversi", mentre confonderli in un unico pastone è tipico proprio dello pseudo-pensiero di tipo utilitaristico e strumentale ).
E poi, come fai ad "opporti" al "freddo" ?? ... oh, guarda ..!! ... accendendo la stufa, ossia portandoci dentro un po' di calore ... quindi: COMPLEMENTARIETA', altro che contrapposizione !!!
Questo lo capirebbe anche un bimbo ... eppure, date tale concetto in mano ad un politico, un prete, un economista, un filosofo, uno psicologo della mutua, un medico prezzolato, un sociologo della Bocconi e vi dirà che per ottenere il caldo bisogna "opporsi e distruggere" il freddo ... un pensiero da coglioni manichei, ma che è diventato il perno dello stesso modo "figurativo" di pensare dell' occidente intero ( o già del mondo intero, dite ? ) ...
Bisogna UCCIDERE questi PRAGMATICI COGLIONI, prima che loro uccidano l' universo mondo ... e la battaglia, appunto, si gioca ancora una volta nelle vostre teste, e solo nelle vostre teste: ed è lì ( ma pensa che bello ed anche che comodo ) che potete UCCIDERE, proprio fisicamente parlando, ossia rendere morte, queste false idee ed i coglioni che le divulgano, travestendole di pragmatismo, al solo fine di soggiogarvi.
Ricordando sempre che "il nostro sano e logico funzionamento " E' GIA' SCRITTO dentro di noi, e che serve molta più energia a distorcerlo che non ad assecondarlo: ecco il perchè della continua "induzione forzata di un falso immaginario" ad opera degli altoparlanti del potere; ecco perchè la civiltà occidentale, fin dai propri albori, ha sviluppato un tipo di linguaggio duale, separativo, che contiene nella propria essenza i presupposti stessi per l’oppressione e per il dominio dell’uomo sull’uomo."Tornate innocenti come bambini", diceva qualcuno che ora i suoi "sacerdoti" ostentano iconicamente "morto" ( altra casualità ?? ... ne parleremo in un prossimo post )
Tiresia ( o dell' uso degli opposti )
Ma torniamo a noi
, portando un po' di chiarezza nella suddivisione "pragmatica" delle diverse categorie di Opposti:
1) OPPOSTI e COMPLEMENTARI:  nel mondo reale, fisico, misurabile gli opposti si presentano sempre come un "continuo" che va da zero a infinito dello stesso concetto: nell' esperienza concreta esperiamo un "range" che è più afferrabile in termini di "complementarietà": dove iniziano e dove finiscono quelli che comunemente intendiamo, per esempio, come "giorno e notte" ? ... Ecco che per comodità introduciamo nel range dei riferimenti che chiameremo alba, tramonto, sera ... in tale ottica "complementare" un' alba è più giorno, più notte, o entrambi ? E' "opponibile" un' alba ad un tramonto ? E se potendo essere Dio volessi cancellare la notte perchè "non mi piace", come potrei fare se non cancellando l' intero "range" di "finti opposti" buio/luce, freddo/caldo, non-vedo/vedo, insicurezza/sicurezza, quiete/moto, e via dicendo ? ... una bella gatta, neh ? ...
( Lo stesso concetto di vita e morte, "range" così ben determinato e definibile per l' organismo che lo sperimenta, diventa un continuo nell' ottica più ampia della natura, dove la stessa decomposizione serve a ricominciare il ciclo vitale ... ed anche qui, non è materialmente possibile "separare" nel reale quelle che altro non sono che categorie mentali di comodo ).
2) SINTESI / COINCIDENZA:  nel mondo psichico e delle idee si trova paradossalmente molto più spesso la "coincidenza" che non la contrapposizione degli opposti: questo lo vediamo benissimo nel sogno, nell' inconscio, dove tale "condensazione" di significati viene usata sia a rappresentare un conflitto che il suo superamento, come un pensiero trascendente e unificante proprio dei visionari e creativi ( il "Tiresia" della poesia, appunto ) come della stessa mitologia, della fiaba, della "narrazione immaginifica" in genere ... dove sarà poi il "contesto generale" a  dare una più precisa connotazione e colore a tale immagine "di condensazione" di significati anche opposti ( Esempi nel sogno: il classico "volto" ambiguo che si conosce ma non si sa chi sia, la "persona" familiare ed estranea al tempo stesso, o che "condensa in un solo corpo fisico più persone; le azioni ambivalenti come il correre senza muoversi, il sentirsi incorporei, il vedersi nudi in mezzo alla folla, ecc ... sono tutte rappresentazioni iconicamente poco strutturate proprio perchè "molto vicine", psicologicamente parlando, al contenuto psicologico "duplice" che le ha generate ).
Ma ora sfido chiunque a riuscire a rappresentare figurativamente una tale condensazione, un tale "continuum" concettuale, senza per forza dover ricorrere alla sua scissione nei due punti "estremi" del range, ossia nella sua separazione in opposti ( ed ecco che arriviamo a comprendere perfettamente come gli opposti siano una categoria mentale, una necessità innanzitutto "raffigurativa e comunicativa", che si trasforma in "immaginario vigile, consapevole e cosciente" ) ... ossia quel "sogno manifesto", quel linguaggio figurativo, artistico, filmico, iconico che ci è generalmente noto come "Immaginario", appunto ... fatto di immagini più "definite" proprio per una sostanziale esigenza narrativa e comunicativa. Ecco che il pittore userà la deformità per "descrivere e comunicare" la malvagità, ecco che il musicista e il regista affideranno alla musica la comunicazione di uno stato d' animo non raffigurabile iconicamente, ecco che gli opposti verranno generalmente trasformati in immagini e stereotipi ideologici e CULTURALI ...
3) ANTITESI / OPPOSIZIONE:  Per farla breve: la rappresentazione attraverso "sdoppiamento figurativo e iconico" di un qualcosa che esiste solo in termini di continuità ( vedi l' esempio sopra citato di giorno e notte, o di caldo e freddo ) è anzitutto una NECESSITA' COMUNICATIVA, un LAVORO DI TRADUZIONE, se vogliamo, di un contenuto altrimenti impossibile da "narrare"; e comunque sia, la necessità psichica di rendere visibile ( e quindi anche bersaglio emozionalmente sensibile ) una pura idea.
( Difficile figurarsi e raffigurare il "freddo / notte" e il "caldo / giorno" come mero range di una continuità fisica e reale degli assunti più generali e veritieri di "tempo e temperatura", ed ancor più difficile "narrare" ad altri le nostre sensazioni, emozioni se non configurandole in qualche modo figurativo ( come fai a "spiegare" una sensazione, uno stato d' animo ? ).
Non solo, ma lo sdoppiamento in opposti iconicamente contrari risponde ad una precisa esigenza "intrinseca e dinamica" di visualizzazione, separazione e "attaccabilità" di un assunto ... ma si tratta pur sempre di una necessità raffigurativa, di un auto-inganno, utilissimo per esempio in una fase di superamento di un conflitto, ma proprio in quanto tale tipico di una fase temporanea e di superamento, che sarebbe del tutto deleterio se adottato a tempo indeterminato e usato a livello investigativo e cognitivo del reale.
( Indurvi in questo eterno conflitto irrisolto è invece proprio quanto fa il potere per impedirvi di crescere emotivamente ed alimentare la vostra dipendenza dall' "Autorità" che esso rappresenta e incarna, inducendovi uno stato di infantilismo cronico ).
La "Strega" e la "Fata" di una fiaba così, altro non sono che la raffigurazione iconica delllo stesso assunto materno, "sdoppiato in opposti" proprio per facilitare il processo di maturazione psichica del Bambino che, non potendo concepire la compresenza di sensazioni opposte nella stessa figura ( amore/odio, bene/male, protezione/abbandono ), in questo modo "uccide" la parte negativa individuata nella Strega e "salva" la parte positiva raffigurata nella Fata, figura che lo traghetterà verso il superamento conflittuale e il mondo adulto ( accettazione della separazione e costruzione di una vita indipendente ... e così, finalmente, "vissero tutti felici e contenti" ... )
Trasportandolo sul sociale:
1) Sganciamento dal modello magico oppositivo ( per cui l' evoluzione passa attraverso la separazione e l' uccisione dell' "altro da me" )
2) Accettazione del mondo reale fatto di una commistione di valenze ( come non può esistere un uomo "completamente buono e senza difetti", così non può esistere il "modello sociale perfetto": l' ideologia la cui pura applicazione basti a risolvere ogni problema, l' ideologia sulla quale vi portano a contrapporvi, semplicemente non esiste se non nel mondo infantile delle fiabe ).
3) Interazione adulta con lo stesso ( con tale raggiunta consapevolezza dovrò costantemente "limitare e armonizzare" gli aspetti negativi, ed i soprusi di potere che tenderanno a generarsi in ogni pur valido modello, riconducendoli in dinamiche utili ).
Tiresia ( o dell' uso degli opposti )
IL MITO DI TIRESIA 
Il mito di Tiresia ( interpretabile sotto un' infinità di letture ) sta in senso lato ad indicare proprio come la "conoscenza" si lasci penetrare solo da chi, abbandonata ogni stolta dicotomia ( Tiresia non solo è ermafrodita, ma anche "cieco" all' ingannevole apparenza ), sia in grado di porsi "in unione" ad essa, "penetrandola proprio in quanto capace di lasciarsene penetrare". Il che ribadisce una modalità di approccio tendente alla "fusione passiva" piuttosto che alla "contrapposizione attiva" con l' oggetto di conoscenza.
SOCIALE: Il mito di Tiresia pone a vertice sociale e guida ultima delle azioni da intraprendere non il cazzutissimo quanto edipico "guerriero"; non il sadico-anale-accumulatore "mercante", non l' accentratore e autoritario "politico" ... ma chi, ormai libero da ogni condizionamento edipico-dualistico ( anche questo simboleggia il suo essere ermafrodita ), sa "vedere con altri occhi" e conoscere il reale attraverso la "fusione" ( e non l' opposizione ) con esso.
MASCHILE - FEMMINILE: Non c'è bisogno di ribadire a questo punto quanto la classica dicotomia "Maschilismo vs. Femminismo" non sia che l' ennesimo inganno del potere, l' ennesima induzione di una dicotomia manichea in base alla quale favorire eterni elementi di divisione invece che cercare una rafforzante unificazione.
Unificazione che non a caso nella poesia è raggiunta proprio attraverso un rapporto epistolare, reso necessario dalla lontananza, che spinge il protagonista ad "immaginare l' altro attraverso sè", spingendo al massimo quel processo di identificazione massima simbolicamente espressa dalla coesistenza dei due sessi nella stessa figura mitologica di Tiresia.
In questo senso, si ha qui l' ulteriore superamento di quanto già espresso in "Riscoprirti Sempre".
A ribadire, ancora una volta, quanto NESSUNA vera conoscenza sia possibile se non attraverso un profondo innamoramento con l' oggetto stesso da conoscere; e chi vuol farvi credere che la "verità", che l' "evoluzione", che anche un semplice "miglioramento" sia raggiungibile attraverso la sterile opposizione all' "hic et nunc" a prescindere da un più profondo e personale percorso, o è un folle, o più semplicemente un furbo.
( Devotamente vostro Patrick Troll ) 

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