Archiviato con soddisfazione un anno in cui i nostri tiratori hanno letteralmente dominato la scena internazionale (e il bottino Olimpico di Campriani, Jessica Rossi e soci ne è la dimostrazione più lampante) è tempo di pensare all’anno che verrà, con la speranza di sentire suonare ancora l’Inno di Mameli nelle maggiori competizioni.
Un 2013 però che sarà contrassegnato dall’incognita delle nuove regole di punteggio, introdotte dalla Federazione Internazionale con l’idea di movimentare un po’ le gare, ma che hanno finito per scontentare i protagonisti, ovvero gli atleti, soprattutto Campriani che si è poi fatto promotore di una petizione, firmata da oltre 2200 fra tecnici e atleti, affinché queste regole venissero ristudiate.
Il motivo del contendere? Oltre alla regola dell’azzeramento in finale dei punteggi ottenuti in qualificazione, che tutto sommato garantisce effettivamente un pizzico di suspense in più o perlomeno eguali basi di partenza, a far montare la protesta degli atleti è l’introduzione della regola dell’eliminazione dell’ultimo classificato al termine di una determinata serie di colpi, fino a che non ne rimarranno in gara solo due. E’ fin troppo palese che una regola di questo genere fa prevalere l’elemento fortuna sull’elemento abilità del singolo, il quale rischierebbe di pagare irreversibilmente un colpo non perfetto senza avere la possibilità di porvi rimedio.
E così, a seguito della lettera di protesta inviata dal nostro Campione Olimpico, la Federazione internazionale ha accettato di sedersi al tavolo e rivalutare le regole, concedendo un aumento dei tiri che passano da 30 a 45 nella carabina a tre posizioni, mentre raddoppiano da dieci a venti nelle altre specialità. Rimane però in vigore la legge del “back to zero”. Di fatto però, l’aumento del numero dei tiri, dovrebbe ridurre il gap fra fortuna e abilità a più miti distanze e soprattutto suddetta forbice tornerebbe ad aprirsi a favore di quest’ultima componente, riportando quindi un criterio più meritocratico.
Il tiro a volo invece subirà una modifica in senso di tabellone calcistico per quanto riguarda la fase finale: innanzitutto il numero di atleti finalisti sale da sei ad otto; questi si affrontano in veri e propri match ad eliminazione diretta, con quarti di finale, semifinale e finali per le medaglie. Anche questo tipo modifica, se da una parte rende più avvincente la competizione, di fatto rischia di minare la supremazia di alcuni protagonisti.
Se queste regole aumenteranno o meno lo spettacolo e il coinvolgimento del pubblico saranno i poligoni o le trapa dircelo: ciò che Olimpiazzurra e noi tutti tifosi dello sport italiano ci auguriamo è che Jessica Rossi e Niccolò Campriani, possano nelle loro specialità continuare a dominare incontrastati per i prossimi anni.
OA | Alessandro Gennari