Il sequestro della centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure potrebbe concludersi presto, se l’azienda provvedesse all'installazione di un sistema di controllo adeguato delle emissioni
Il sequestro della centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure potrebbe concludersi presto, a patto che le emissioni calino. Il gip di Savona Fiorenza Giorgi che ha firmato il decreto di sequestro è stata chiara: dopo aver censurato il comportamento dell'azienda scrive, in chiusura d'ordinanza: ‘Se la Tirreno Power provvedesse all'installazione di un sistema di controllo adeguato, da calibrare e monitorare a opera di uno o più tecnici nominati da questo giudice, ai quali verrebbe affidato anche il compito di accertare, attraverso controlli giornalieri che i gruppi a carbone Vl3 e Vl4 siano gestiti in modo da mantenere le emissioni nei limiti, potrà provvedersi al dissequestro degli impianti’. Infatti, una delle esigenze ‘che il sequestro dell'impianto della Tirreno Power vuole soddisfare’, scrive il giudice, è quello della ‘riduzione delle emissioni pericolose dell'impianto’, un adempimento che ‘probabilmente il gestore vorrebbe rinviare sine die’.
L'azienda si dice convinta che ‘alcuni elementi che hanno portato al sequestro siano superati dai fatti e che una volta fornita la documentazione a integrazione delle informazioni in possesso del giudice si potrà rivalutare la decisione sul blocco’. Ma il giudice avverte: per arrivare al dissequestro tecnici nominati dalla magistratura dovranno abbassare le soglie di emissione, altrimenti l'impianto resterà sequestrato. Così Tirreno Powermette nelle mani di un pool di avvocati, si dice guidati dall'ex guardasigilli Paola Severino, le carte della procura per tentare il ricorso al Riesame.
gc
14-03-2014