Prima di diventare un celebre autore di fumetti, Tito Faraci lavorava a stretto contatto con la musica, scrivendo per fanzine e magazine del settore e, ancor prima, suonando come tastierista in una band underground milanese, i Litania.
Ora lo sceneggiatore torna con la mente a quella stagione della sua vita, e lo fa attraverso un libro edito da Indiana Editore: Nato sette volte, titolo che deriva dalla consapevolezza che le cellule del nostro corpo subiscono un ricambio completo ogni sette anni.
Non un fumetto, quindi, ma un romanzo breve, il quarto dopo Il cane Piero – Avventure di un fantasma, Oltre la soglia e Death Metal, usciti negli scorsi anni e pubblicati da Piemme.
Un libro autobiografico? Faraci pone l’accento sulla questione, specificando che il protagonista del libro non è lui, nonostante le numerose corrispondenze: la postfazione al romanzo precisa proprio che, pur ispirandosi a situazioni vissute realmente, la storia è molto romanzata e arriva a non avere più contatti con quanto avvenuto davvero.
Alle palesi invenzioni narrative, però, si contrappongono riferimenti concreti all’attività di Faraci come fumettista, ad alcune sue passioni come la corsa e l’uso smodato di Twitter e Whatsapp e alla collocazione geografica, dalla natia Gallarate a Milano, passando per la Pavia degli anni dell’università.
Il risultato è un libro a metà strada tra realtà e finzione, una storia che parte da basi reali inserendovi però all’interno spunti inventati che portano a sviluppi inediti e immaginari.
Nato sette volte è in ogni caso un prodotto dove esce molto il Faraci narratore, ancora più che in altre occasioni, visti i temi trattati: la musica, la giovinezza, la fuga dalla provincia, i fumetti sono tutti elementi evidentemente cari all’autore, e vengono qui travasati nell’alter ego di carta che Tito Faraci caratterizza come un personaggio che presenta aspetti comportamentali piuttosto negativi.
Luca è infatti un nostalgico incallito, un personaggio anche manipolatore quando gli conviene e che ha fatto scelte di vita sbagliate come il matrimonio, che infatti è poi finito rovinosamente. Un individuo capace di riunire i membri di una band sfortunata solo per la propria volontà di riprovare le emozioni di un tempo e soprattutto per raggiungere un obiettivo segreto che, una volta portato alla luce del sole, darà una sfumatura ancora più grottesca al carattere di Luca e sul suo modo di approcciarsi alla vita.
Nato sette volte è un libro che si muove su due piani temporali differenti, alternando capitoli ambientati nel presente con altri in cui l’autore racconta tramite flashback la storia dei Litania negli anni Ottanta. In questo modo la narrazione si arricchisce e sembra espandersi oltre le circa 120 pagine di cui è composto il volume.
Il racconto così gestito è capace di tenere ancora più desta l’attenzione del lettore che, facendo avanti e indietro tra gli eventi di vent’anni prima e quelli del presente, viene condotto da Faraci nel progressivo disvelamento della trama, che troverà il grande punto di convergenza tra i due piani temporali proprio negli ultimi capitoli.
Abbiamo parlato di:
Nato sette volte
Tito Faraci
Indiana Editore, novembre 2014
123 pagine, brossurato – € 9,50
ISBN: 978-88-97404-41-5