Ho una libreria abbastanza fornita e quando ho un po' di tempo mi piace dedicare tempo a un buon libro scritto bene e non troppo impegnativo.
Non mi sono mai troppo piaciuti i libri di viaggi dei vari giornalisti e reporter che sempre,a seguito,di un viaggio si sentono in dovere di partorire un libro.
Con un eccezzione.
Tiziano Terzani.
Ha vissuto in Asia per quasi tutta la vita,corrispondente di guerra per il Der Spiegel tedesco e autore di alcuni libri a mio avviso memorabili.
Durante questi 2 lunghi giorni di traghetto verso e da la Sardegna ho letto un edizione che racchiudeva 2 suoi vecchi resoconti sul Vietnam.
Il primo "Pelle di leopardo",parlava degli ultimi anni della guerra di liberazione e delle differenze fra il corrottissimo regime di Thieu e l'entusiasmo e l'organizzazione dei Vietcong,vissuto ovviamente dal punto di vista logistico dalla parte dei sudvietnamiti ma con alcune coraggiosissime puntate in territorio Viet.
Questa parte finiva con il ritiro americano che lasciava Thieu solo a combattere contro Viet e Regolari del Nord.
Il secondo libro(ma in questa edizione e' uno unico),parla della incruenta entrata in Saigon dei Viet e dei primi mesi dopo la Liberazione dove invece del bagno di sangue atteso ci fu' da parte dei vincitori il considerare i vinti come fratelli e il cercare di unire piuttosto che il vendicare.
Nella prefazione scritta nel 2000(venticinque anni dopo)a questa nuova edizione Terzani parla pero' della delusione e dei fallimenti degli anni successivi,del fatto che una dittatura era stata sostituita con un altra dittatura,una corruzzione con un altra ben piu' grande.
Mi vengono in mente i tanti anziani che conosco a Cuba ,quando ti parlano della loro rivoluzione lo fanno con gli occhi di chi ha visto scivolare via un sogno giorno per giorno e ha sostituito i desideri e le aspirazioni di quando era ragazzo con le tribolazioni di mettere insieme il pranzo con la cena.
Ma perche' va sempre a finire nello stesso modo?
Forse perche' e' sbagliato il sistema,forse il socialismo non e' applicabile,non so.
Quello che so e' che e' difficile se sei cresciuto in un sistema in cui comunque hai qualche possibilita' di emergere,adeguarsi e adagiarsi in una egalitarieta' che ritengo innaturale nell'essere umano.
A Cuba e' stato uguale,certo molto e' stato fatto,ma la rivoluzione,quella rivoluzione ha risolto i problemi che affliggevano la gente?
Certo non si muore di fame,e non e' poco,ma e' sufficente?
Perche' chi sale al potere in nome del popolo poi del popolo se ne fotte?
Ci vorrebbe forse qualcuno non intriso nel vecchio stile di vita,il famoso "uomo nuovo",ma dove si va a finire ?
A Pol Pot che massacro' milioni di cambogiani per creare un potere di immacolati bambini?
Io non ho risposte,so solo che dal 2004 Terzani non c'e' piu' e mi manca.