In tema di viaggiatori in questi giorni doveroso è ricordare il giornalista/scrittore/viaggiatore Tiziano Terzani. Perchè il 2014 segna dieci anni esatti dalla sua morte, e perchè in questi giorni è uscito il suo libro postumo “Un’idea di destino” con sottotitolo “diari di una vita straordinaria”.
Un volume dal contenuto prezioso e intimo che contiene gli appunti inediti di Tiziano Terzani (nato a Firenze il 14 settembre 1938 e morto a Orsigna 28 luglio 2004 anche se lui preferisce dire di aver “lasciato il suo corpo”). Nella foto in alto, lo vedete in una bella foto del fotografo Vincenzo Cottinelli).
Il grande corrispondente del settimanale tedesco Der Spiegel, e collaboratore in Italia dell’Espresso, la Repubblica e Corriere della Sera per oltre trent’anni (1972 – 2004), è vissuto in Medio Oriente scrivendo libri, reportage, articoli sull’Asia e sul viaggio.
Questo diario è un po’ il “dietro le quinte” dei suoi viaggi. Terzani aveva scritto questi diari più per sé che per un pubblico, e per questo è meno prudente e si “lascia andare” più rispetto che ai suoi articoli o libri.
In ogni caso, non so se lo leggerò. Almeno non ora. Provo malinconia ogni volta che esce un libro postumo, e se aveva scritto per se stesso, non so, da un certo punto di vista mi sembrerebbe di “violare” le sue volontà. E’ anche vero che credo che sua moglie Angela, sua compagna di vita, mai avrebbe portato avanti un progetto che lui non avrebbe voluto.
Tiziano Terzani, in 65 anni di vite ne ha vissute molte: dipendente alla Olivetti, poi scrittore e corrispondente dall’Asia per grandi giornali nazionali e non, pacifista, mistico. Memorabile un suo pamphlet di risposta al famoso “La rabbia e l’orgoglio” della concittadina Oriana Fallaci (e nel libro postumo non risparmia nemmeno la sua collega).
Libri da leggere di Tiziano Terzani
Ne approfitto per segnalare, oltre a “Un’idea di destino”, altri tre suoi libri che secondo me andrebbero letti, soprattutto se viaggiate molto, per ragionare sul binomio “viaggi/turismo” che spesso vede i due termini scontrarsi. Non sempre il turismo è volano per un Paese. Rischia in molti casi di svilirlo, di creare paradisi artificiali e stereotipare una cultura anzichè proteggerla davvero.
La cosa peggiore, è quando si pensa a “lanciare” un progetto pensando più ai visitatori che arriveranno anzichè alla possibile fruizione da parte della gente del posto innanzitutto.
Di questo e altro ancora Tiziano Terzani parla in “Un indovino mi disse”: la storia di un anno a zonzo per l’Asia senza utilizzare aerei, dopo la previsione appunto di un indovino che aveva “visto” grandi pericoli se avesse volato. Ne parte un viaggio attraverso indovini e superstizione, ma soprattutto, sullo sfondo, la trasformazione dell’Asia e la sua pericolosa virata verso Occidente, e l’apertura al turismo di massa.
Altri libri importanti (ma la sua produzione è memorabile, raro esserne delusi) sono, dopo che in Cina dove viene arrestato per “attività controrivoluzionarie” ed espulso, “ La porta proibita”. In “Buonanotte, Signor Lenin” racconta il crollo dell’impero sovietico.
Fu anche fotografo. I suoi scatti sono stati pubblicati in un volume postumo, “Un mondo che non esiste più” da Longanesi: “L’immagine è un’esigenza, lì dove le parole da sole non bastano” diceva…
“Un altro giro di giostra”: lo scrive dopo che gli è stato diagnosticato un tumore (sei mesi dopo aver chiesto il prepensionamento al Der Spiegel), quello che lo porterà alla morte a 65 anni. Un lungo viaggio nel mondo alla ricerca di aiuto per la guarigione, ma anche un cammino lungo i sentieri della ricerca interiore.
Un libro dove emergono i temi da sempre cari all’autore: la globalizzazione, il confronto di civiltà, la spiritualità.
Davanti a un male imprevedibile, anche il cronista avventuroso, l’inviato di guerra sprezzante del rischio si sente disarmato e vulnerabile. Ma non si tira indietro. E resta viaggiatore fino alla fine.